«Per fare turismo serve una skiarea»

«Premetto che noi impiantisti non abbiamo nessun preconcetto a riguardo del Parco ma per il ruolo anche economico che abbiamo all'interno dell'economia locale ritengo che il Piano Parco andava predisposto con una condivisione maggiore. Il fatto poi di avere un solo rappresentante per le associazioni imprenditoriali sui 34 componenti all'interno del comitato di gestione complica notevolmente le possibilità di far recepire le nostre necessità». Paolo Boninsegna, presidente del Consorzio impianti a fune di San Martino di Castrozza e Passo Rolle, interviene sulla terza adozione del Piano Parco. «È un dato di fatto che gli impiantisti sono visti da molti come i distruttori del paesaggio senza però ricordare quanta attenzione questi pongano alla cura del territorio che utilizzano, vedi sistemazioni piste, inserimento paesaggistico dei bacini di accumulo idrico, nuove stazioni degli impianti etc.».


Boninsegna entra poi nello specifico delle osservazioni al Piano: «Vorrei far notare alcuni cose: Pista Paradiso 2 al passo: la riserva integrale viene portata nella parte alta a diretto confine della pista in concessione alla Sitr, mentre nella parte bassa della pista l'area sciabile è ridotta fino a bordo pista. Tutto questo in contrasto al Piano urbanistico provinciale. Possibile pista Paradiso ? Busa Bella. Valore aggiunto al passo e collegamento impiantistico di Rolle è stato messa in riserva integrale ma fino a ieri era in riserva controllata C e in area sciabile.

Possibile pista di rientro dal passo a San Martino. Il famoso Canyon, ipotesi da molti caldeggiata, è in parte passato da riserva controllata C a riserva integrale. Tutta la zona che va dal Canyon alla riserva integrale dei laghi di Colbricon, da una parte all'altra della Cavallazza è passata da riserva controllata C ad integrale A. Praticamente tutto il confine occidentale delle piste tra Ces e Tognola è passato da riserva guidata B a riserva integrale A.
Percorsi Mtb: Abbiamo richiesto la possibilità di aprire alle mountain bike il percorso già ippovia tra malga Ces e malga Colbricon ottenendo parere negativo».

Secondo Boninsegna, sono tutte decisioni che andranno a compromettere e pregiudicare possibili sviluppi prossimi o futuri e «che sicuramente condizioneranno in primis le scelte, ma poi anche la sostenibilità economica delle opere accessorie al servizio della funicolare, sempre che questa si realizzi. Penso che ormai sia sotto gli occhi di tutti che se vogliamo fare turismo anche in inverno serve una skiarea all'altezza delle altre, e che per la maggior parte si autofinanzi. L'assistenzialismo non va bene, agli impianti serve l'aiuto per realizzare le opere necessarie ma poi devono pedalare da soli». «Come più volte ho avuto l'occasione di ricordare - prosegue - gli impiantisti riconoscono il valore aggiunto del Parco, ma è anche vero che ad oggi i numeri per il sostentamento del turismo montano li fa solo lo sci, altre forme di turismo sono solo dei complementi importanti ma non sufficienti a sostenere l'intera economia di montagna. Infine, se qualcuno ha deciso che da noi lo sci è morto, basta che ce lo dica, ne prenderemo atto e a malincuore come impiantisti ci adatteremo. Spero che di questo ne siano consapevoli anche gli altri operatori e le loro famiglie che nell'inverno hanno sempre creduto e investito e qui penso ai 150 maestri di sci, ai rifugisti, in parte agli albergatori e senza dimenticare tutti i lavoratori che in queste strutture e sugli impianti ci lavorano».

«Spero comunque che questa mia dura presa di posizione possa servire ad aprire una stagione nuova di dialoghi sinceri e costruttivi che portino in primo piano gli interessi della località e non i propri che siano economici piuttosto che politici? In quest'ottica la porta del Consorzio Impianti, finché ci sarà, sarà aperta».

comments powered by Disqus