Incidenti con i cervi, sagome di ferro per prevenire

di Patrick Zeni

Ammontano mediamente a 800 ogni anno gli investimenti di animali selvatici in Trentino, nella stragrande maggioranza ungulati. Se in passato la Provincia indennizzava direttamente i danni cagionati dalla fauna selvatica, il sistema è cambiato a fronte di una spesa annua di oltre un milione di euro divenuta ormai insostenibile.

Gli automobilisti possono fare affidamento sulla polizza assicurativa ma pure, in alcuni tratti, sulla sperimentazione di un sistema per la prevenzione dei sinistri innescati dalla fauna selvatica che ha fatto capolino di recente sulle strade provinciali. In Valle dei Laghi, sul ciglio dell’arteria della Gardesana Occidentale all’altezza degli abitati di Vigolo Baselga e di Vezzano - dove campeggiano apposti pannelli si segnalazione a luce intermittente - nonché tra Nembia e San Lorenzo in Banale, sono state apposte sagome in acciaio corten ricalcanti le sembianze di ungulati a grandezza naturale.

L’obiettivo, laddove in località Naran è un corridoio faunistico e sono stati rilevati i maggiori tassi di incidentalità, consiste nell’allertare in maniera intuitiva i passanti della pericolosità di esemplari selvatici vaganti. L’idea che ha mosso il Servizio foreste e fauna è stata condivisa dal Servizio gestione strade, dall’Agenzia provinciale delle foreste demaniali, dal Muse e dalla sezione regionale del Wwf. L’esito della sperimentazione verrà sottoposto a verifica volendo altrove in Trentino dare il là a ulteriori installazioni di questo genere quando altre province italiane sperimentano dissuasori acustici a sensori laser finanziati dalla Commissione europea nell’ambito del programma Life in Toscana, nelle Marche e in Umbria.

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