Valle dei Laghi, teatro fermo: "Ritardo scandaloso"

di Patrick Zeni

«Un ritardo scandaloso». Alza la voce il Coro Valle dei Laghi, decisamente stizzito da quanto sta accadendo al teatro di valle di Vezzano.
Questa volta però non c’è da rallegrarsi delle note, «cantate» alla Comunità di Valle rea dello «scandaloso ritardo» riconducibile alla riapertura del Teatro Valle dei Laghi. E non sono, quindi, note melodiose quanto si conviene ad un baritono, quelle emesse dall’ugola di Bruno Cozzini.
 
«Abbiamo - dice -questa moderna struttura che ci è voluto più di trent’anni per costruirla, da quando si pensava dovesse sorgere ai Due Laghi di Padergnone; è costata un pozzo di soldi e neanche dieci anni dopo la sua apertura è già chiusa».
Le prime pecche strutturali sono emerse da qualche anno, dopo che insistenti piogge autunnali avevano messo a dura prova la tenuta dell’impermeabilizzazione delle murature contro terra. Ma l’impaccio delle infiltrazioni non è che uno dei nodi venuti al pettine più in là.
 
Inaugurato il 31 ottobre 2009 in località Lusan, l’auditorium da 408 posti a sedere caldeggiato dagli allora sei sindaci di valle prefigurandone il «centro dell’attività culturale della valle» è finito, al cadere delle prime foglie l’anno scorso, imbrigliato dalle transenne per accertata non conformità con le prescrizioni vigenti in materia di sicurezza e antincendio.
Da allora è calato il silenzio, talmente assordante da alimentare illazioni sull’indolenza della Comunità di valle titolare dell’immobile, pertanto tenuto a sobbarcarsi le spese manutentive straordinarie.
 
Il suo presidente Attilio Comai, in risposta, conferma uno stanziamento di 750 mila euro sul Fondo strategico territoriale a beneficio di un intervento edile relativamente celere e, va da sé, senz’altro legittimo e auspicabile: «Io credo che per la prossima stagione teatrale dovrebbe essere tutto pronto e potremo di nuovo pensare all’affidamento della gestione».
 
Se da un lato pervengono rassicurazioni sulla tempistica dell’appalto, dall’altro c’è chi del ritardo accumulato non ne può più. Regna il malumore, e più i mesi passano, più questo alligna: «Tante associazioni culturali e di volontariato della valle chiedono di fare in fretta. Il teatro è chiuso ormai da più di un anno. Tutto questo è inconcepibile, possibile che ad oggi non si sia mosso nulla e che tutto sia così lento?» aggiunge Cozzini. La domanda che va rimbalzando è: «A quando una data certa e credibile sulla riapertura?».
 
Frattanto, il Coro Valle dei Laghi alle redini del maestro Paolo Chiusole invoca l’intitolazione dell’edifico al compianto Giuseppe Morelli - padre per antonomasia del toponimo «Valle dei Laghi» - battutosi a favore dell’integrazione territoriale negli ambiti amministrativo e culturale: «In questa nostra valle non c’è nulla che lo ricordi - osserva il corista - sarebbe ora di dedicargli qualcosa di importante».

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