Cavedine, la discarica di inerti verrà chiusa e inizierà la bonifica

Giorni contati per la discarica inerti in periferia di Cavedine. Sindaco e assessori puntano dritti sulla chiusura definitiva del sito annesso al centro raccolta materiali in località Fabian e affidano l’incarico di redazione del progetto di dismissione alla società di bonifiche ambientali che nel 2012 provvedeva alla stesura dello studio di impatto ambientale. 
 
Se disco rosso dovrà essere - la conferma arriva da palazzo pretorio - rabberciare alla meno peggio non sarebbe l’approccio migliore. Il motivo alla base di una recente delibera giuntale va ricondotto alla gestione irregolare dei conferimenti da quando tre lustri addietro, in forza di un provvedimento amministrativo emanato dell’allora primo cittadino cavedinese, veniva autorizzata la coltivazione decennale di un sito per lo smaltimento di rifiuti edili, predisposto a monte dell’abitato, con capacità utile di 190 mila metri cubi.
 
 Tutto liscio almeno fino al 2009. Sul finire di quell’anno il commissario straordinario Antonio Barbetta ne disponeva l’interruzione temporanea (cinque mesi) a causa di scorrette modalità di conduzione dell’area incriminata. Con la riapertura venivano messi in atto, quantomeno sulla carta, una serie di controlli preventivi a monte del processo e l’accumulo del materiale ritenuto idoneo entro una superficie circoscritta, appositamente picchettata, corrispondente alla superficie del primo fronte di riempimento della discarica. Eppure qualcosa sembra non aver funzionato a dovere visto che accozzaglie di scarti di vario genere, per lo meno non classificabili come pericolosi, giacevano qua e là alla rinfusa: calcinacci, asfalto, imballaggi leggeri, lamiere, cavi elettrici, residui organici, carta e vetro. 
 
Il 13 luglio 2010, la goccia che ha fatto traboccare il vaso: nel corso di un accertamento di ruotine a scopo preventivo i militari del Nucleo operativo ecologico di Trento avevano provveduto ad apporre i sigilli all’area in esecuzione di sequestro giudiziario convalidato di lì a poco per evidenti mancanze di conformità. 
 
Da parte dell’amministrazione comunale, all’epoca dei fatti retta da Renzo Travaglia, la piena disponibilità all’accertamento delle responsabilità. Con il passaggio a Maria Ceschini è stato emesso l’ordine di bonifica e ripristino dello stato dei luoghi; così l’ente pubblico ritiene opportuno tracciare al più presto una croce sopra quella discarica, ma non prima di preparare gli elaborati tecnici necessari. Unica consolazione: non vi sono stati sversamenti di materiali tossici o nocivi per la salute.

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