Da decenni la comunità cavedinese può dirsi onorata della propria formazione canora, riconosciuta come parte integrante della comunità paesana. Di fatto non corre ricorrenza civile o religiosa senza l’apparizione di ugole splendidamente capaci di coniugare la passione per il “bel canto” con la serietà e la professionalità riscontrabili oggettivamente anche in altre realtà canore trentine. Merito anzitutto di chi, alle redini del corpo bandistico cavedinese, ha fermamente voluto e saputo valorizzare quanto meglio le nuove leve senza desistere cammin facendo. “Un modello sano, serio e impegnato è ancora possibile ed è con grande orgoglio che la nostra banda lo vuole portare avanti. In un mondo di tweet e amicizie virtuali, pensiamo che fare musica assieme sia ancora la cosa più bella”, riflette dribblando la retorica Francesco Giampiccolo in veste di presidente di una compagine affiatata e coesa che tale intende rimanere. Lo si è potuto constatare ulteriormente nel volgere dei cosiddetti “Venerdì della Musica” per cui un gruppo di under 30 s’è attivato nel promuovere l’esperienza musicale giovanile sia nella dimensione espressiva attraverso la frequentazione pratica di strumenti musicali sia in quella ricettiva dell’udire e del capire. E questa seconda edizione dell’iniziativa ha portato con sé l’incremento numerico dei partecipanti su ambo i fronti dell’insegnamento: dodici “maestri” di fronte a sedici allievi seguiti attentamente uno ad uno. Giovani che si mettono a disposizione costruttivamente, fortificano e vivacizzano il tessuto sociale, ma soprattutto donano ad altri parte del proprio tempo libero.