Valle dei laghi, via libera al progetto sentieri

Se la rete sentieristica rappresenta un elemento fondamentale per l’Ecomuseo della Valle dei Laghi perché grazie ad essa è possibile vivere e scoprire il territorio, da meno non lo è per la Comunità di valle. Dalle buone intenzioni ai fatti concreti il passo è stato breve ed è presumibile che la qualità progettuale ripaghi alquanto e pure in fretta. I tre comuni di Cavedine, Madruzzo e Vallelaghi hanno alzato le vele attratti dalla prospettiva del miglioramento dei propri sentieri «per migliorarne l’accessibilità e la fruibilità valorizzando le infrastrutture esistenti e rendendole più appetibili anche ai turisti», in linea con le indicazioni contenute nei documenti di programmazione del Piano territoriale condivisi a più riprese nelle dovute sedi.

Tra il sentiero geologico “Antonio Stoppani”, il percorso archeologico di Cavedine e il “7Passi”, il San Vili, il sentiero della Nosiola, l’itinerario degli olivi estremi nonché altri opportunamente individuati su indicazione dei custodi forestali c’è parecchia carne al fuoco, da rosolare per bene a tutto vantaggio dell’immagine del territorio. E se poi le sovvenzioni sono dietro l’angolo il piatto si fa ancora più appetitoso. L’idea del «recupero, adeguamento e messa in sicurezza della rete sentieristica con la rispettiva segnaletica e cartellonistica informativa» balenava da tempo ma solo recentemente ha visto l’approvazione in linea tecnica al fine del perfezionamento della domanda di contributo in conto capitale pari all’80% entro la soglia ammissibile di 250 mila euro. Un’accelerata impressa dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020 alla Misura 19 - Sostegno allo sviluppo locale Leader - con boccate di ossigeno monetario in favore della rete sentieristica locale (percorsi tematici, didattici, turistici, sportivi, ricreativi ed enogastronomici) per un utilizzo differenziato (ciclopedonali, mtb, trekking, ippovie) comprese alcune aree attrezzate per la sosta e per l’informazione turistica.

Ben 196 mila euro purché - prescrive il Gal Trentino Centrale - «al fine di rendere funzionale e operativa la rete dei percorsi ammessi a finanziamento si provveda a garantire il completamento degli interventi anche sul territorio comunale di Cavedine». Tutt’orecchi la Comunità di valle ha alzato il tiro: tecnici e custodi di riferimento hanno fatto sì che Cavedine non mollasse gli ormeggi suggerendo di «ridurre al minimo» il ripristino del piano di calpestio «al fine di non snaturarne le caratteristiche peculiari dei tracciati». Interventi, questi, comportanti esborsi per  244 mila euro ed eseguibili lungo i tratti rimboschiti peraltro autorizzati dal Servizio foreste e fauna, dal Servizio sviluppo sostenibile e aree protette, dalla Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio.

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