Un forno collettivo per fare comunità

Gianclaudio Santoni, Riccardo Lunelli e Marco Pizzedaz (foto) sono i protagonisti di un video, e soprattutto di un progetto, per palati tradizionalisti. L’idea, che i tre amici con la Pro loco di Calavino e Fondazione Caritro vogliono sviluppare è quella di un forno di comunità. Per farne che? Pizza e pane, ovvio! Ma non solo, a dire il vero: nel video, online su youtube, che i tre hanno creato per raccogliere fondi spiegano che un forno collettivo non serve solo a cuocere (che pure, non è poco e regala delizie e bei momenti) ma ha anche un valore sociale.
«Un tempo, come testimoniano i resti del forno comunitario di Pompei – spiegano - prima che in ogni casa ci fosse una cucina, si cuoceva il pane nel forno di quartiere, promuovendo indirettamente lo scambio sociale tra le persone che qui avevano un punto di riferimento«. Così non si tratta solo di pizza e pane ma del recupero di antiche tradizioni. Quelle usanze di quando era così che si cuoceva il pane, tutti assieme, e con l’impasto pronto per essere cotto si scambiavano chiacchiere e confidenze, era un momento di incontro e condivisione, di scambio fra le generazioni, propiziato dal profumo croccante e umido del pane in cottura. Si è perso il loro uso e tutto quello che contribuivano a costruire con l’avvento dei forni elettrici che hanno reso tanto più semplice e quotidiano cuocere pane e pizze a casa propria, spogliando quello che era un rituale della sua identità collettiva.
Oggi non si spera di far miracoli in termini di condivisione, ma creare qualche movimento e un’occasione diversa per tornare a vivere il paese, dare anche uno strumento in più alle associazioni locali e della vallata per organizzare feste goderecce il recupero di qualche ricetta tradizionale.
«Attivare un po’ il paese - spiegano i tre - è l’obiettivo dietro al desiderio di riportare in funzione un forno di comunità. Il forno dei sogni sorgerà, se tutto va bene, a Calavino, nel parco Nadac, sarà gestito dai volontari della Pro Loco ma sarà aperto a chiunque vorrà usufruirne: famiglie, associazioni che promuovono l’educazione alla salute, per corsi di panificazione, valorizzazione usi e costumi, valorizzazione di ricette altrimenti dimenticate. I proponenti stimano un’affluenza annua di circa 500 utilizzatori tra famiglie e gruppi di associazioni. Per riuscire a realizzare il forno servono fondi, oltre che entusiasmo. L’entusiasmo ce lo mettono loro e la Pro loco di Calavino, con <+nero>Alessandro Santoni<+testo> in particolare che per la Pro loco si occupa del progetto, i fondi i tre giovani li chiedono al pubblico online: sul sito vetrinadelleidee.it i tre giovani hanno raccontato il loro progetto e dalla pubblicazione del loro appello hanno 60 giorni di tempo per raccogliere 4.000 euro che verranno raddoppiati da Fondazione Caritro per permettere la realizzazione concreta dell’iniziativa. Ad oggi, a 42 giorni dalla fine, Gianclaudio, Riccardo e Marco hanno raccolto oltre 1.500 euro e ben sperano di farcela ad arrivare al loro traguardo.

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