Il porro di Nosellari è presidio «Slow food»

Nosellari (Aslach in cimbro) è il paese delle nocciole ma soprattutto del porro di montagna. Nasce tra queste case il primo «slow food» territoriale del Trentino. Cosa significa? «Vuol dire non solo cibo di qualità, legato alla storia e alla cultura di questa montagna, ma anche territorio di qualità coltivato, tenuto come si deve, significa impegno costante per una visione turistica che mette al primo posto l'ambiente», racconta lo chef Mauro Rocchetti . La realizzazione di un sistema locale territoriale richiede l'interazione tra soggetti pubblici e privati, con un coinvolgimento complessivo del tessuto sociale e un'analisi attenta delle risorse naturali presenti su cui poggiare le azioni necessarie allo sviluppo. Quali sono le opportunità in questa direzione e quali gli elementi critici da superare? Che tipo di integrazione è possibile immaginare con i sistemi territoriali più ampi? Questi i temi per un percorso volto a garantire sostenibilità ambientale e sociale. A Nosellari è partito il primo progetto dell'albergo diffuso dell'Alpe Cimbra, in questo luogo è nato lo Ski Team Altipiani ed ancora sempre qui esiste un circolo culturale sportivo che sa mettere in cantiere decine e decine di manifestazioni. A Nosellari è stata fondata anche la Pro loco dell'Oltresommo che vede agganciate altre due frazioni, Carbonare e San Sebastiano. Ora l'idea dello «slow food territoriale». Sarà proprio il porro protagonista della grande festa dell'estate. 
«Il turismo moderno va alla ricerca di presidi particolari, dell'accoglienza, della genuinità, della voglia di vivere l'autenticità di un territorio. Noi abbiamo tutte queste virtù, sta alla nostra capacità imprenditoriale farle emergere, nel rispetto del territorio e dell'ambiente che restano i nostri capisaldi». La terra del porro di montagna è una pagina non scritta di idee, dinamicità, ricerca di un metodo che potrebbe fermare lo spopolamento della montagna.

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