Strage di gomme a Borgo Sacco Colpite più di venti auto

di Luisa Pizzini

È nelle mani della polizia di Stato il «giallo» che in queste ore sta attanagliando Borgo Sacco. Gli agenti del commissariato di via Sighele sono al lavoro per smascherare il o i responsabili di un raid che, nella notte tra sabato e domenica scorsi, ha colpito oltre venti automobili parcheggiate in strada o nei parcheggi del quartiere, a cui sono state tagliate le gomme.

Apparentemente è un’azione senza alcun senso, se non per il fatto che chi ha colpito lo ha fatto seguendo un ideale percorso. Dal parcheggio dell’oratorio di Borgo Sacco lungo via Zotti, via Damiano Chiesa e vicolo Baroni, fin giù alla ciclabile che costeggia il fiume Adige, dove attraverso il sottopassaggio si raggiunge un’altro piccolo parcheggio. Altre auto con le ruote a terra si trovavano lì. Un itinerario che non sembra avere alcun nesso logico, se non quello di essere composto da strade lungo le quali vengono parcheggiate le automobili dei residenti della zona o zone di sosta, come il nuovo parcheggio ricavato dietro la piazza.

Fino al pomeriggio di ieri erano 22 le denunce raccolte negli uffici della polizia. Ma probabilmente questo non è il numero complessivo delle macchine trovate con le gomme tagliate, perché qualche proprietario potrebbe non aver ancora sporto denuncia, per esempio. Il numero dei danneggiati dunque dovrebbe essere maggiore, ma questo si potrà dire con esattezza solo tra qualche giorno.

Le prime segnalazioni sono arrivate al commissariato di polizia domenica mattina, poco dopo le 8. I primi proprietari ad accorgersi di avere uno squarcio nelle ruote della propria vettura hanno allerato i poliziotti che si sono recati sul posto per verificare la situazione e hanno notato che le auto sembrano essere state colpite a caso. Non erano tutte di un colore, di una marca o con qualche altra caratteristica comune. Alcune sono state «graziate» dal killer degli pneumatici lungo il percorso che ha seguito, probabilmente anche in questi casi senza una ragione precisa.

Nel tentativo di smascherarlo, gli agenti stanno cercando notizie utili dalle riprese delle telecamere che controllano la zona ed hanno fatto intervenire anche la scientifica per provare ad «incastrare» il o i responsabili. Quel che i poliziotti si sentono di escludere in questa prima e delicata fase delle indagini è il fatto che si sia trattato di una ragazzata. Troppe le auto coinvolte, tanto per cominciare, ma troppo difficile anche squarciare tutte quelle gomme per dei ragazzini. Chi ha agito lo ha fatto di notte armato di coltello, perché le ruote sono state tutte «segnate» allo stesso modo, con un colpo deciso di punta e poi lo squarcio nella gomma. Ci vuole forza per poterlo fare, non è da tutti, anche perché ad essere danneggiate sono state due o addirittura quattro gomme per ogni auto.

E poi resta da risolvere il mistero del «perché»: qual è il motivo che ha spinto il o i responsabili a compiere un gesto simile? A poche ore dalla scoperta del fatto questo resta un quesito senza risposta.
Il lavoro dei poliziotti coordinati dal vice questore Ilva Orsingher sarà proprio quello di mettere insieme i pezzi: gli indizi raccolti, le testimonianze e qualche ipotesi per cercare di ricostruire l’accaduto ed arrivare a dare un volto a chi ha agito ai danni di così tante persone.
Non si ricordano precedenti simili per ordine di grandezza in città, almeno in una sola notte ed in un unico quartiere. Ci sono statu alcuni episodi nel corso degli anni in diverse zone di Rovereto. Il più eclatante resta quello di una donna che tagliava le gomme delle Alfa Romeo. Venne smascherata e si scoprì che il suo gesto era legato a questioni amorose.

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