Strada dissestata e caviglia rotta Paga il Comune: 15mila euro

di Chiara Zomer

Quindicimila euro. Tanto dovrà pagare un comune lagarino ad una residente, caduta per terra per via del fondo stradale dissestato. A deciderlo è stato il giudice Fabio Peloso, chiamato a decidere la controversia.

La vicenda risale al luglio 2016. Quel giorno una donna, residente in Vallagarina, è uscita di casa come ogni giorno per andare a prendere la propria auto, parcheggiata nei pressi della chiesa del paese. Per arrivare alla vettura, dal proprio appartamento, la donna aveva un’unica strada possibile, e quella ha percorso. Solo che su quella via, era appena stato concluso un cantiere. Per permettere i lavori alla rete fognaria, fino a poche settimane prima quella strada era un cantiere: l’asfalto era stato scarificato.

Risultato: anziché un manto stradale liscio, la donna si è trovata davanti un percorso decisamente più tortuoso, tra ghiaia e sassi. Ed è caduta. Solo che è stata sfortunata: finendo per terra si è procurata un trauma piuttosto serio: frattura della caviglia.

Una convalescenza lunga (secondo il perito 2 giorni di immobilità totale, 40 giorni di inabilità parziale al 75%, 30 giorni di inabilità al 50% e ulteriori 30 giorni di inabilità al 25%), ma soprattutto un problema serio di recupero.

Insomma, un problema serio. Che la donna ha ritenuto fin da subito essere non responsabilità sua: la colpa di quell’infortunio era della strada. Da qui la scelta, assistita dall’avvocato Germano Berteotti, di chiedere i danni al Comune e, quando si è resa conto che non c’era possibilità di conciliazione, di fare causa civile.

Davanti al giudice Peloso, quindi, si sono scontrate due tesi opposte.

Quella della donna, per cui lo stato della strada era pericoloso per qualsiasi pedone e quindi il suo infortunio era legato da nesso causale con l’imperizia dell’amministrazione pubblica, che non aveva provveduto alla riasfaltatura dopo la fine del cantiere. Dall’altra la tesi del Comune, secondo cui la caduta sarebbe stata responsabilità esclusiva della donna, evidentemente distratta. A sostegno della propria tesi il Comune ha evidenziato come l’incidente si sia verificato in pieno giorno e in un giorno di sole, quindi in condizioni di visibilità ottime. La donna, inoltre, conosceva tanto il cantiere quanto lo stato della strada, abitando nei pressi.

Questa ricostruzione non ha però convinto il giudice, che in sentenza osserva come «sulla base degli elementi illustrati, non può esservi dubbio che la caduta dell’attrice e le conseguenti lesioni siano occorse in conseguenza dello stato dissestato e irregolare della strada di proprietà del Comune convenuto». Il danno è stato calcolato in 22 mila euro circa, di cui due terzi sono stati ritenuti responsabilità del Comune, un terzo della signora. Da qui il risarcimento, che sarà di circa 15 mila euro.

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