Il ricordo dei caduti e le lacrime del generale

Domenica sull'altopiano di Folgaria

I nomi dei 105 caduti durante la grande guerra sono stati scanditi nella chiesa arcipretale di Folgaria. Domenica 4 novembre, a cento anni dall’entrata in vigore dell’armistizio di villa Giusti, anche Folgaria ha ricordato i caduti di entrambi i fronti. Alla fine della celebrazione, alla presenza della compagnia Schützen Folgaria-Vielgereuth e del gruppo Alpini, il parroco don Giorgio Cavagna ha benedetto le corone d’onore messe a disposizione dall’amministrazione comunale. Poi le due formazioni si sono portate al monumento dei caduti, davanti alla casa della cultura, e quindi al cimitero militare austro-ungarico. Marco Hueber della banda musicale di Folgaria ha eseguito alla tromba «Il silenzio» e «Ich hatte ein Kamerade», dopo di che Fernando Larcher, cultore di storia locale, ha ripercorso i fatti che sul fronte italiano hanno portato alla fine del conflitto ricordando in particolare la figura del generale Ignaz Verdross, comandante del XIV corpo d’armata attivo sugli altipiani, che il 2 novembre 1918, prima di abbandonare Folgaria, si soffermò nel cimitero a salutare, lacrime agli occhi, i suoi soldati. I due gruppi, con una delegazione della sezione degli Altipiani della Croce Rossa, si sono portati quindi a Villa Pasquali, che ospitò un’unità chirurgica dell’Ordine dei cavalieri di Malta.

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