«Grazie a tutti, per il nostro Valerio» La bella lettera dei genitori del 13enne

La vicenda di Valerio Bertoldi, il tredicenne scomparso da casa nella notte dello scorso tre settembre in sella alla sua mountain bike, mosso dall'obiettivo strampalato di raggiungere il mare, ha tenuto con il fiato sospeso l'Altopiano ed il Trentino tutto. Ed un unico sospiro di sollievo collettivo ha unito i trentini al momento dell'annuncio che Valerio era stato ritrovato, sano e salvo, in Veneto, dalla Polizia Stradale. Nel mezzo, ore di ansia, angoscia, e mobilitazione generale. Imponente la macchina dei soccorsi subito attivatasi, che ha passato al setaccio i boschi circostanti la casa del giovane, non fermandosi neanche con il buio. A queste persone, oggi, si rivolge la famiglia di Valerio: papà Andrea e la mamma Chiara Penner hanno inviato all'Adige una splendida lettera, che con piacere pubblichiamo in forma integrale:

«In seguito agli avvenimenti dei giorni scorsi, che hanno visto protagonista nostro figlio Valerio, scriviamo questa lettera per ringraziare tutti quelli che hanno partecipato alle ricerche del disperso: gli amici e colleghi del corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento, gli amici e compagni di tante avventure vigili del fuoco volontari di Lavarone e tutti gli altri corpi delle zone limitrofe che hanno collaborato, le squadre del soccorso alpino, in particolare quella degli Altipiani, l'arma dei carabinieri, in primis la squadra della stazione di Lavarone, la croce rossa italiana, i volontari con i cani da ricerca, la polizia, la guardia di finanza, i Nu.Vol.A, la polizia municipale di Lavarone, il corpo forestale e tutte le associazioni, i gruppi di volontariato e i privati cittadini che, anche a nostra insaputa, si sono dati da fare per noi.

Un ringraziamento speciale va all'amministrazione comunale di Lavarone e a tutta la popolazione: a quanti si sono prodigati nella ricerca di Valerio e che ci sono stati vicini in questo difficile momento con la presenza fisica, il pensiero, la preghiera. La consapevolezza di quante persone abbiano condiviso la nostra sofferenza ci ha profondamente commossi. Valerio adesso sta bene. Si è reso conto della gravità del suo gesto e di quanta apprensione abbia procurato a familiari, amici, conoscenti e persone sconosciute.

Ci rammarica solamente constatare come alcuni giornalisti di altre testate abbiano colmato le lacune delle informazioni con la fantasia, pubblicando notizie non del tutto veritiere e abbiano lasciato intendere ai lettori che il ragazzo possa essere un positivo esempio di coraggio e determinazione: non vogliamo che la sconsiderata bravata di nostro figlio possa essere un modello da emulare per altri ragazzini altrettanto immaturi. Facciamo un appello ai genitori che leggono: fate riflettere i vostri figli sull'accaduto, affinché casi simili non abbiano a ripetersi. L'esempio da seguire è quello di chi, per volontariato o per professione, si presta per aiutare le persone in difficoltà: a loro, ancora GRAZIE!».

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