Magnalonga: cibo e ambiente più forti della pioggia

Sarà la gola, la voglia di assaggiare le prelibatezze trentine, o più probabilmente la voglia di esserci, di concedersi una domenica di scampagnata all’insegna dell’enogastronomia, fatto sta che ieri, nonostante Giove Pluvio abbia deciso di giocare il jolly, si sono presentati al parco Legat di Volano in 1.130. La pioggia, insomma, non ha scoraggiato i gastronomi in scarpe da trekking che hanno tenuto viva e potente la Magnalonga dell’Alta Vallagarina, la manifestazione più «trendy» che da vent’anni abbina Natura, paesaggio, ambiente, storia, cultura, arte e cibo. E che ha richiamato persino astanti dall’estero che hanno raggiunto la Vallagarina apposta per l’evento. Come una famiglia svedese, arrivata apposta per il dolce camminar viaggiando. Non avevano in programma una vacanza al mare, come verrebbe da pensare per ogni nordeuropeo che scende in Italia, ma una settimana tra la natura del Trentino. E in Internet hanno letto della Magnalonga, sintesi perfetta di camminata, enogastronomia, outdoor da diporto. La pioggia, però, ha rischiato di mandare tutto in malora. Ma non per loro, abituati a ben altri climi. E infatti si sono divertiti e rifocillati a dovere, nonostante il meteo avverso. Che, a dirla tutta, ha stoppato a casa soprattutto i lagarini. Perché la maggior parte degli oltre mille partecipanti ha puntato su Volano partendo da ogni angolo del Bel Paese. Alla faccia dell’acqua, del freddo, dei disagi: «Volevamo esserci e siamo venuti», ha tagliato corto un gruppo di bolognesi. 
La novità a due ruote, la Magnalonga ciclistica, ha scontato all’esordio le bizze del tempo. Ma qualcuno (una trentina di iscritti compreso il meritevole gruppo Fiab di Ferrara) ha voluto comunque sperimentare la pedalata tra vigneti e borghi con tappe capaci di rifocillare. L’abbigliamento da acqua è servito ma è chiaro che col sole stagionale ci sarebbe stata l’invasione. L’idea, in altre parole, è da riproporre. La manifestazione tra piatti, bicchieri e tralci, insomma, ha dimostrato di funzionare a dovere grazie perlopiù allo sforzo sovrumano dei tantissimi volontari che si dannano l’anima per offrire un servizio degno del grand hotel. 
La Magnalonga, insomma, è tornata di prepotenza a primeggiare sul calendario degli eventi estivi lagarini. Anche perché sono tornati i pullman dei turisti che hanno vissuto la pioggia come un «simpatico» ostacolo lungo il percorso. Tant’è che, preiscritti a parte, un centinaio di neofiti si è presentato allo start del parco Legat nonostante i nuvoloni minacciosi. E tutti sono stati accolti da oltre 200 volontari. Tornando alla provenienza, stranieri a parte (ed erano tanti), sono tornati i pullman dall’Alto Adige, dal Veneto e dall’Emilia Romagna. Il dato significativo è che l’80% dei partecipanti veniva da fuori provincia. Un segnale che, in epoca di turismo spinto, non va assolutamente ignorato. Perché la Magnalonga ha più appeal oltre Trentino e questo è un messaggio incoraggiante e che dovrebbe spronare le istituzioni, solitamente solerti nel sostenere le manifestazioni di richiamo. 

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