Investe il cucciolo del ragazzo disabile Poi risale in auto e se ne va

di Nicola Guarnieri

Aveva scelto con cura l’animaletto da regalare al figlio disabile: una cucciola di pastore australiano con appena 57 giorni di vita. La signora, chiaramente, aveva deciso di inserire il microchip e sottoporre la piccola palla di pelo alle visite e alle vaccinazioni di rito. E così si è recata alla clinica veterinaria Destra Adige in centro a Villa Lagarina, in via 25 Aprile.

Mentre compilava le carte dal medico ha affidato il cane al figlio invitandolo a uscire e a prestare attenzione alle macchine. In strada, la lupetta si è seduta in terra accanto alla porta fissando amorevolmente il nuovo padroncino. Proprio in quel momento è sopraggiunta una Fiat Panda condotta da un anziano che a un certo punto ha fermato l’utilitaria, ha ingranato la retromarcia, evidentemente senza guardare, ed ha investito il cucciolo. In realtà l’automobilista deve aver sentito qualcosa perché ha inserito la prima, come se avesse pensato di essere finito su un cordolo del marciapiede, e poi ha replicato la manovra di retro.

Una volta spento il motore, è sceso dall’abitacolo per sincerarsi dell’accaduto e si è accorto dell’animaletto agonizzante sull’asfalto. I guaiti strazianti e disperati della cagnolina si sono uniti alle urla del ragazzo che hanno richiamato sulla via tanto il veterinario Andrea Galvagni che la mamma. «Lì per lì non sembrava una situazione così disperata ma ci si è messo poco a capire che non se la sarebbe cavata», spiega il dottor Galvagni.

«Mi ha chiesto scusa, - racconta la proprietaria in lacrime - mi ha detto di non averlo visto e di aver sentito un crac. Poi ha guardato il piccolo pastore australiano e, come per rassicurarmi, mi ha detto che secondo lui se la sarebbe cavata e quindi se n’è andato». La donna, ovviamente, ha raccolto il frugoletto da terra e l’ha messo direttamente nelle mani del veterinario che ha tentato l’impossibile per salvarlo. «Purtroppo nell’investimento ha rimediato fratture a tutte quattro le zampe ma soprattutto gravi lesioni interne con la rottura dell’uretra e il distaccamento della vescica e sono stata costretta a sopprimerlo. Aveva solo 57 giorni di vita ed era il regalo per mio figlio disabile, che lo desiderava tanto. L’avevamo appena preso ma era già uno di famiglia».

La mamma è ovviamente affranta. «Spero solo che quell’uomo si renda conto di quello che ha fatto. Non cerco vendetta ma gli chiedo solo di prestare attenzione perché avrebbe potuto esserci un bambino al posto della cagnolina».

La scena raccapricciante è stata seguita da alcuni passanti, rimasti atterriti dalle urla di dolore della cucciola di pastore australiano e dalla disperazione del ragazzo e di sua madre. «Purtroppo non c’era nulla da fare. Abbiamo provato a intervenire ma le lesioni erano troppo gravi. Mi dispiace davvero per la famiglia perché sia la mamma che il figlio disabile ci tenevano davvero tanto a quel cane».

Che, al di là di essere bello e simpatico, è stato scelto per dei motivi precisi. Il pastore australiano, infatti, sente molto la necessità di condividere parte della sua giornata con la famiglia, sia per giocare che nei momenti di relax. E per il ragazzino sarebbe stato un amico insostituibile, un compagno con cui condividere la giornata. E pure la notte perché una delle caratteristiche di questo lupetto oceanico è addormentarsi stretto al padrone, anche se le temperature sono alte e soffre il caldo. Insomma, è perfetto per le famiglie, specie dove ci sono persone con qualche problema, proprio per questo suo affezionarsi incondizionato e il legame particolarmente stretto che instaura con i bambini.

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