Saltano l'alt e fanno il pelo ai carabinieri

di Matthias Pfaender

Le immagini sono da brivido. Due carabinieri che fanno il loro lavoro, con un posto di blocco. Paletta in mano, carabiniere sulla corsia di marcia. Sono lì perché quella strada troppo spesso diventa una pista per motociclisti della domenica, e loro devono garantire la sicurezza.

A un certo punto arrivano delle moto. Corrono, o per lo meno questa è l’impressione. Sembrerebbero una comitiva. Il carabiniere alza la paletta, la prima moto fa finta di nulla, va avanti. È un attimo e arriva anche la seconda. E qui il brivido si fa più forte. Perché il secondo centauro fa il pelo al carabiniere. E sfreccia via.

Il tutto, ripreso dalla telecamera sul casco di uno dei centauri.

Ed è sulle strade dell’altopiano di Lavarone che i carabinieri hanno rischiato la vita solo perché degli amanti della velocità hanno pensato che l’alt intimato da un carabiniere fosse un invito, anziché un obbligo di legge.

È accaduto infatti sulla strada statale 349, all’incrocio davanti al museo del miele, sulla via che da Gionghi porta a località Tobia.
Per altro, non è difficile capire il perché su quella strada era stato effettuato un posto di blocco. Perché anche lì - come in Vallarsa e, meno spesso, in val di Gresta - alcune comitive di motociclisti passano pensando che il codice della strada, soprattutto rispetto ai limiti di velocità, sia un’opinione. Diventano un pericolo per se stessi e per chiunque si trovi sulla loro strada, un disturbo per i residenti e i tanti turisti che in queste settimane affollano l’altopiano.

Ora si tratta di capire cosa accadrà. Perché quel video immortala un reato. Saranno i carabinieri - e la procura competente, cioè Trento - a valutare quale. Ma certo difficilmente il fatto rimarrà senza conseguenze. E ci mancherebbe.

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