La magia di stare in equilibrio: ecco la «Vallagarina Slackline»

di Tommaso Gasperotti

Si allenano nei parchi cittadini, sospesi sopra le acque del Leno o tra le rocce del Baldo. Tendono tra due estremità una sottile fettuccia elastica, larga dai 2,5 ai 5 centimetri, e ci camminano sopra. La slackline, «la magia di mantenere l'equilibrio», sta facendo sempre più breccia tra i giovani di Rovereto e dintorni.
Da qualche mese è nato un gruppo, «Vallagarina Slackline», che su facebook pubblica foto di allenamenti e avventure sospese. «Abbiamo scoperto questo sport cinque anni fa, ma è da tre che ci alleniamo con più costanza ? racconta Giulio Barozzi, 25 enne di Rovereto -. Per ora siamo una decina e ci troviamo un po' ovunque, dal Bosco della Città al parco di Loppio, fino ai laghetti del Leno. Ultimamente però abbiamo cominciato anche ad aprire nuove linee, nuovi "spot", che possono essere individuati tra due alberi o due pareti rocciose, che chiodiamo. Da un paio di anni, poi, partecipiamo al Bismantova Hightline Meeting, uno dei più grandi festival dedicati a questa disciplina». Le motivazioni? Ricerca d'avventura. Ma la slackline è anche una forma di esercizio fisico e mentale. «Soprattutto - aggiunge Matteo - se ci si cimenta nell'highline, in equilibrio tra le vette: in questi scenari ci vuole una condizione psicofisica ottimale. In montagna è più spettacolare, e anche meno pericoloso: si è muniti di imbrago, legati in sicurezza, a differenza degli allenamenti nei parchi pubblici dove è più facile, in caso di caduta, slogarsi un polso o una spalla. In zona non siamo ancora molti, ma l'idea è quella di avviare una collaborazione con i ragazzi di R-Hope Walkers di Trento, magari creando una nuova associazione che sia un riferimento per tutti gli appassionati». Chi volesse provare può contattare i ragazzi tramite i canali social di «Vallagarina Slackline». Sulla loro pagina anche un ricordo di Matteo Pancaldi, il ventottenne dell'associazione «Slackline Bologna», morto lo scorso giugno mentre si trovava sospeso su uno strapiombo tra i Denti della Sega di Ala, a cavallo tra le province di Verona e Trento. «Lo conoscevamo di persona - commentano i ragazzi -. Una tragedia che ha colpito tutto il mondo della slackline».

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