Internet superveloce, la fibra è in ritardo di quattro anni

Nel 2014 l’annuncio dell’arrivo della fibra ottica nella piccola Besagno, poi la delusione di un progetto fermo per tre anni, e infine la speranza di vederlo realizzato nell’autunno scorso, fino al blocco dei lavori di Trentino Network arrivato un mese fa che oggi si avvia a risolvere non il pubblico, ma il privato, ovvero MyNet, l’operatore che ha deciso di onorare la cinquantina di contratti già firmati dai cittadini di Besagno sobbarcandosi anche gli oneri che avrebbe dovuto invece sostenere Trentino Network.


Riavvolgiamo il nastro all’inizio di questa complicata storia. Nel 2014 Besagno doveva essere cablata in fibra ottica come solo le Albere nel capoluogo e qualche zona industriale in Trentino: un piccolo paesino di montagna dove era difficile trovare operatori interessati a proporsi perché poco conveniente commercialmente, che invece avrebbe goduto di un servizio di prim’ordine grazie a Trentino Network. Era un bel progetto avviato nel 2014, quando Trentino Network accanto agli scavi per la posa della nuova illuminazione aveva provveduto anche a infrastrutturare metà della frazione per accogliere la fibra ottica. Al tempo poco meno di un centinaio di famiglie avevano espresso interesse ad avere il servizio. Ma da allora, l’altra metà della frazione non è mai stata infrastrutturata, e soprattutto nessuno ha più portato la fibra ottica a Besagno.


Si è incagliato tutto nel settembre 2017 quando, con un incontro pubblico, Trentino Network, MyNet e l’amministrazione di Mori annunciavano la ripresa dei lavori e che per la primavera 2018 la piccola Besagno avrebbe finalmente viaggiato in rete alla massima velocità disponibile oggi. Poi un nuovo problema, oggi evidenziato da due interrogazioni entrambe del M5s, una dei consiglieri comunali Renzo Colpo e Nicola Bertolini, l’altra da Filippo Degasperi in Provincia. Trentino Network ha notificato a Mori, così come a tutti gli altri Comuni trentini, che non avrebbe proseguito nel completare l’infrastrutturazione per lasciare posto a «Open Fiber», la società che ai primi di settembre ha vinto il bando nazionale indetto dal governo che propone dei finanziamenti per la copertura delle cosiddette “zone bianche”, ovvero quelle che non sono commercialmente appetibili per i colossi del settore. Alessandro Zorer, ad di Trentino Network conferma: «Open Fiber ora fa tutti gli interventi di questo tipo e avviare un lavoro in questo periodo non sarebbe la cosa più corretta. Ha poco senso che lo facciamo noi perché sarebbe un doppio intervento pubblico visto che anche Open Fiber opera con soldi pubblici».


Orbene, Open Fiber ha vinto, ed essendo, semplificando, la versione nazionale di Trentino Network - quest’ultima nata perché alla Provincia l’idea di costituire una società pubblica che si occupasse del gap internet per le zone bianche è venuta qualche anno fa - sostanzialmente ha una mission simile e la soppianterà nell’offrire il servizio di infrastrutturazione e concludere poi accordi con gli operatori per portare la fibra ottica. Besagno è rimasta in mezzo a tutto questo e con essa MyNet, l’operatore che si era fatto avanti a fianco di Trentino Network e, dopo aver già cablato la zona industriale di Mori, era pronta ad offrire il servizio anche ai cittadini di Besagno. Infatti MyNet dall’incontro di fine settembre è andata avanti: ha contattato i cittadini, siglato con una cinquantina di loro dei contratti e iniziato le prime opere di infrastrutturazione, per tenere fede a quella scadenza di primavera che ci si era dati sulla base di un accordo con Trentino Network. «Noi abbiamo patito un danno di immagine - spiega, amareggiato, il direttore generale di MyNet Giovanni Zorzoni - perché Trentino Network ci aveva chiamato in causa nell’andare ad attivare questa rete nel momento che loro l’avessero realizzata. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità dietro rassicurazioni molto precise, quindi abbiamo partecipato, ci siamo esposti e ad oggi abbiamo quasi 50 contratti firmati con i cittadini di Besagno. Avevamo anche promesso dei tempi che avevamo condiviso con Trentino Network, abbiamo proseguito fino a metà gennaio aspettandoci come da accordi che la parte di Trentino Network venisse finalizzata. Invece solo dopo molte insistenze visto che si era smesso di risponderci, siamo stati messi davanti all’evidenza che Trentino Network avrebbe rinunciato al progetto che sarebbe stato portato avanti da Open Fiber».


MyNet ora è in una posizione difficile e ha deciso di uscirne portando avanti da sola la posa della fibra, sobbarcandosi tutti i costi: «Siamo rimasti esterrefatti davanti a tutto questo ? prosegue Zorzoni - perchè abbiamo dato la nostra disponibilità davanti a promesse precise di Trentino Network. Per tutelare la nostra immagine, perché in 23 anni e 26mila chilometri di fibra posata non abbiamo mai mancato di realizzare un lavoro, abbiamo mandato una comunicazione al Comune di Mori che completeremo noi il lavoro a nostre spese per onorare i contratti che abbiamo. Abbiamo già in questo mese fatto gli accordi del caso e la progettazione, partiremo con i lavori a fine maggio, chiaramente con un ritardo rispetto alle aspettative iniziali dovuto a tutto quello che è successo».

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