Vallagarina è «riciclona» La differenziata è all'80%

di Nicola Guarnieri

Coscienza ambientale e voglia di ridurre la produzione di rifiuti. I cittadini della Vallagarina, dopo gli inevitabili mugugni dell’esordio della raccolta differenziata, hanno recepito il messaggio e stanno raggiungendo vette impensabili di tutela del territorio. Impensabili, ovviamente, fino a tre lustri fa. Nel 2003, infatti, si è partiti con il riciclo di spazzatura destinata fino ad allora al cassonetto ma che, nella realtà, avrebbe potuto trovare nuova vita o produrre energia. E così si è passati dal 18% di differenziata ad oltre il 71% del 2017. Numeri significativi che sono per altro destinati a crescere ancora.


Per valutare lo stato dell’arte del «porta a porta» si sono incontrati i sindaci lagarini, il presidente della Comunità di Valle Stefano Bisoffi, Snua (l’azienda che si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti in Vallagarina ad eccezione di Rovereto e Isera), l’assessore roveretano Carlo Plotegher e Carlo Realis di Dolomiti Ambiente.


Cifre, si diceva. Quindici anni fa la raccolta «porta a porta» di umido e secco era meno di un quinto; l’anno scorso si è arrivati al 71,18% con una crescita del 53,18%. E, soprattutto, con un tasso di impurità che si avvicina allo zero. «È un ottimo dato medio - riconosce Stefano Bisoffi - e in alcuni comuni si raggiunge anche l’80%».


Il faccia a faccia tra istituzioni e società che si occupano di spazzatura, in verità, è servito sì per fare il punto ma soprattutto per studiare le strategie future. Che partono dall’esigenza di uniformare il modo di raccolta - leggasi «porta a porta» spinta e quasi «talebana» - e pure la tariffa. Motivo? Arrivare al soggetto unico dei rifiuti (che dovrebbe essere Dolomiti Ambiente) con un passaggio indolore visto che, quel punto, tutti i paesi lagarini (città della Quercia compresa) avranno lo stesso sistema puntuale e i cittadini pagheranno la medesima tariffa. Sarà infatti sufficiente cambiare l’intestazione sulla bolletta ma il resto rimarrebbe uguale da Borghetto ai Murazzi e dal Baldo a Luserna.

«Il sistema che adotteremo sarà quello sperimentato con successo a Villa Lagarina - ricorda Bisoffi - e che a breve partirà ad Avio. Vogliamo arrivare ad identificare le varie merceologie raccolte per avere una migliore qualità della differenziata. Il progetto, dove attuato, sta funzionando a dovere con percentuali di impurità pari allo zero».


La convocazione dei sindaci, non a caso, è servita proprio per lanciare questa sorta di rivoluzione della pattu
Nel dibattito, come detto, entrano anche le tariffe: «L’obiettivo è avere un tariffa unitaria per tutta la Comunità». miera su ampia scala visto che riguarderà 100 mila utenti. «Ci manca da studiare un sistema di raccolta a domicilio per alcuni paesi non raggiungibili dai mezzi ma contiamo di farcela».


Il presidente, poi, riserva un encomio ai cittadini. «Se lo meritano. Hanno dimostrato di tenere all’ambiente e di voler contrastare l’abbandono del rifiuto. Non a caso è nostra intenzione eliminare le isole ecologiche che favoriscono il turismo dei rifiuti e le impurità nella differenziata».


Ci sono zone, come gli Altipiani Cimbri, che hanno però il problema dei turisti. «È vero e per questo ogni Comune viene seguito da un progetto specifico. A Folgaria, Lavarone e Luserna c’è un carico turistico importante e stiamo già sperimentando la raccolta giornaliera e consentire anche agli ospiti di differenziare senza tenersi in carica l’immondizia».

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