L'orso è arrivato in Vallarsa: L'incontro nei boschi a Speccheri

Da qualche tempo non si sentiva parlare di orsi, in Vallagarina. D’altronde d’inverno il plantigrado se ne sta a combattere il freddo in letargo. Ma è arrivata la prima segnalazione: potrebbe esserci un esemplare di orso nei boschi di Speccheri, in Vallarsa. A dirlo è un escursionista che si è spaventato abbastanza, trovandosi relativamente vicino all’animale, da allertare la popolazione. Perché a far pensare è soprattutto la zona: stiamo parlando dell’area di confluenza dei due torrenti, a Speccheri. Oltre ad essere una zona suggestiva e quindi piuttosto frequentata dagli escursionisti, è anche relativamente vicina al centro abitato: in linea d’aria non è più di un chilometro, un chilometro e mezzo. Quel che è certo è che l’animale ieri si è fatto sentire, ma non si è avvicinato all’uomo. L’escursionista che l’ha scorto tra le fronde, rendendosi conto di essere in pericolo, si è subito allontanato. Quindi nessuno s’è fatto male.

Stando appunto al racconto dell’escursionista lui, la sua ragazza e il loro cane stavano passeggiando nella zona. Il primo ad accorgersi di qualche cosa è stato il cane. Sulla riva del torrente si è improvvisamente bloccato, con il muso diretto verso l’orizzonte, dall’altra parte del corso d’acqua. E da lì pareva non volersi più muovere. Per questo motivo l’escursionista si è fermato, e ha voltato lo sguardo nella stessa direzione. E a quel punto l’ha visto: «Prima ho sentito un verso, un rumore. Qualcosa che assomigliava ad un ringhio. Mi sono detto che era un cervo, ma i cervi non fanno quel verso lì. Poi mi sono chinato e l’ho visto. Sono quasi sicuro: era un animale molto grande, accovacciato ta gli alberi. Sarà stato a cento metri da noi. A quel punto mi sono spaventato, ho chiamato il cane, che per fortuna è arrivato subito e, con la mia ragazza, siamo scappato via, correndo verso il paese». Una volta al sicuro, ha ragionato sull’accaduto: «Credo si sia trattato di un maschio, perché le femmine, con i cuccioli, sono molto più aggressive. Certo è che evitavo i boschi della destra Adige. Ora eviterò anche quelli di Vallarsa».

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