Pagherà 3.000 euro l'avvelenatore di cani

Non è chiaro che piacere lui abbia provato, nel mettere quei bocconi avvelenati e aspettare che qualche cane ne rimanesse vittima. Certo grande piacere non deve aver suscitato, ad un folgaretano, la gita in tribunale di questa settimana: per limitare i danni ha patteggiato un'ammenda di 3.300 euro, ma non è detto che sia finita lì, dietro l'angolo si profila una causa civile.

L'uomo è finito davanti al giudice Riccardo Dies perché dopo mesi in cui a Folgaria i cani si sentivano male e morivano con sintomi evidenti di avvelenamento, i carabinieri hanno deciso di vederci un po' più chiaro. E hanno messo delle fototrappole. Perché accade, a intervalli regolari, che in alcune zone boschive spuntino bocconi avvelenati. Ma in questo caso gli episodi si stavano moltiplicando con inquietante intensità. E coinvolgevano una zona vicina alle case. Due aspetti che hanno portato immediatamente ad agire i militari, che hanno allestito le fototrappole. Questo ha incastrato l'uomo. Che, si è capito poi, aveva una vera e propria strategia.

Metteva sul territorio delle esche. Esche buone, senza additivi strani, all'inizio. Così i cani si abituavano a fidarsi e a mangiare. E poi ecco che in un boccone spuntava un veleno - si è scoperto poi essere un lumachicida - e il malcapitato cucciolo troppo goloso ne faceva le spese. È accaduto ai due cani di una residente che però si è mossa in fretta. Vedendo i primi sintomi, ha subito capito, perché pochi mesi prima un altro cane le era stato ucciso nello stesso modo. Quindi è corsa dal veterinario, e ha salvato i due animali. Le ultime due vittime dell'uomo: beccato con la fototrappola, è stato denunciato. E ha patteggiato 3.300 euro d'ammenda, dopo aver impugnato un decreto penale di condanna.

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