Il progetto per piazza Mostra bocciato da Italia nostra

di Elena Nicolussi Giacomaz

«Vorremmo far emergere le nostre critiche radicali all'impianto del progetto di piazza della Mostra approvato nel dicembre scorso dalla giunta comunale di Trento. Il risultato finale sarà imbarazzante per tutti».

Italia Nostra non ci sta, e scende in campo sull'annosa questione della riqualificazione della piazza ai piedi del Castello del Buonconsiglio. Lo ha fatto ieri mattina all'interno del convegno "Il progetto per piazza della Mostra" tenutosi presso la sala del Sass di piazza Battisti, all'interno del quale studiosi ed esperti hanno ripercorso le gesta di questo luogo storico.

Dai "fasti clesiani e madruzziani" del XV e XVI secolo, fino a divenire piazza della dogana nel 1800 e piazza di passeggio poi. Lunga la storia di questo luogo simbolo della città. Fino a giungere ai giorni nostri, in cui il Comune ha approvato, su una decina di progetti, quello presentato dallo Studio Campomarzio in partenza il prossimo anno, per un totale di 1 milione e mezzo di euro.

«Da questo progetto - ha spiegato l'architetto e presidente di Italia Nostra Beppo Toffolon - sostanzialmente la piazza sparisce: viene sostituita da un sistema di piccoli spazi separati che rende, da un punto di vista funzionale, impraticabile la piazza stessa, oltre che sovrapporsi come un elemento incongruo sia dal punto di vista dei materiali, delle forme, ma anche considerato il ruolo rispetto al vero monumento che è il castello».

Tra le contestazioni mosse da Italia Nostra, oltre al mancato coinvolgimento della cittadinanza, il fatto di «smembrare la piazza in 4 elementi a discapito del suo spazio unitario», l'eliminazione della storica scarpata verde tra la piazza e il castello, la presenza di parcheggi per residenti. «Anche il percorso di approccio al castello deve essere rivisto - ha evidenziato Toffolon - rendendo l'accesso più modesto e rivolto verso piazza Raffaello Sanzio. Lo stesso vale per l'utilizzo di materiali in lamiera e in acciaio, senza considerare l'eccessiva geometrizzazione che avrà la piazza, con linee rette e angoli rigidi».

In breve, secondo Italia Nostra, «uno straordinario non senso da ogni punto di vista: urbanistico, estetico e funzionale». Presenti all'incontro, oltre a Beppo Toffolon che ha parlato dell' "esito del concorso e successivi sviluppi", anche Michelangelo Lupo con l'intervento "Genesi e ruolo di uno spazio conteso", Ezio Chini con "La rappresentazione di un luogo in evoluzione" e Massimo Martignoni, con "Il dialogo con le scuole di Adalberto Libera".

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