Stop alle vigiliane del Santa Chiara Per l’edizione 2020 Stanchina passa il testimone a nuova Pro loco e Cti

di Franco Gottardi

Ultimo atto per le Feste Vigiliane organizzate dal Centro Santa Chiara. Con l’edizione in programma dal 21 al 26 maggio prossimi si chiude il contratto tra centro servizi e l’amministrazione comunale che non è intenzionata a rinnovarlo. Roberto Stanchina, assessore alle attività economiche e al turismo, ha già l’alternativa pronta: dare fiducia alla neonata Pro loco del Centro storico, evoluzione della Confraternita dei Ciusi e dei Gobj, invitandola a lavorare in sinergia con i commercianti del centro riuniti nel Consorzio Trento Iniziative.

Assessore Stanchina, il Centro Santa Chiara ha divulgato nei giorni scorsi il programma delle feste in autonomia. Il Comune lo condivide?

Sì. Certo il comunicato del Santa Chiara va un po’ a bruciare l’effetto attesa e sarebbe stato più sensato fare una conferenza stampa assieme come sempre fatto in passato. Quando delle Feste si occupava Guido Malossini con la sua organizzazione sapeva gestire molto bene le tappe di avvicinamento. Comunque faremo nelle prossime settimane una conferenza stampa assieme fornendo i dettagli e direi che il programma non è stato completamente “spoilerato”.

Quest’anno scade l’accordo triennale col centro servizi culturali. Verrà rinnovato?

Il Centro Santa Chiara ha lavorato bene ma queste sono feste popolari che devono tornare patrimonio di tutti e partire un po’ dal basso. Negli ultimi mesi ho lavorato a un nuovo progetto che prevede il coinvolgimento, con uno scatto di orgoglio, del Consorzio Trento Iniziative e della neonata Pro loco del Centro storico. Secondo me sono due soggetti che se trovassero le condizioni per lavorare insieme potrebbero sostenere l’organizzazione. Porterebbero le feste alla loro vocazione originale che è quella della “popolarità”, riattivando il legame con la grande risorsa dei volontari, allacciando un legame differente con la Provincia anche dal punto di vista economico attraverso la Federazione delle Pro loco. Attraverso il Cti poi sarebbero coinvolti in compartecipazione anche i commercianti, come peraltro avverrà già quest’anno attraverso un accordo che prevede serate a tema, un aspetto che spiegheremo nel dettaglio nei prossimi giorni.

Sta liquidando il Centro Santa Chiara assessore?

Il 26 giugno si concluderà il loro mandato. Io penso che il Santa Chiara si debba occupare di tante altre cose, dell’offerta culturale e teatrale della città, e credo che sia già molto. Le feste rischiano di andare oltre i compiti di un ente peraltro a forte partecipazione provinciale. Il mio è un appello per far sì che le feste tornino in mano davvero alla città, al suo commercio, agli esercizi pubblici e a chi in questa manifestazione crede veramente e lo ha dimostrato negli anni, cioè i Ciusi e i Gobj oggi diventati anche pro loco. Credo inoltre che questi due soggetti potrebbero occuparsi assieme anche di altre iniziative durante l’anno; penso all’Autunno Trentino, ai galà della moda, al carnevale. È nella natura stessa di una pro loco.

Anche le Vigiliane dunque torneranno a uno spirito più ruspante e meno “acculturato”?

Ricordiamoci che le feste patronali sono prima di tutto feste di popolo. Forse in questi tre anni ci siamo concentrati su altri aspetti, è stata una scelta e nessuno ha nulla da criticare. Ma forse le offerte culturali ce le abbiamo già e le si trovano a teatro e negli eventi e iniziative che il Centro Santa Chiara gestisce egregiamente.

Pro loco e Cti assieme. Volontari e commercianti. Sapranno collaborare?

Mi auguro proprio di sì. E io mi prendo anche l’impegno di pensare a una sede in centro dove la gente possa informarsi sugli eventi e dove loro possano ampliare i contatti. E a proposito di commercio faccio anche un appello ai negozi in franchising.

Dica.

Hanno detto che si sentono protagonisti della vita cittadina, allora chiediamo loro di dare una mano anche economicamente. Perché finora per le luminarie e le offerte in centro si muovono i piccoli negozi mentre le catene risultano lontane e irraggiungibili. Pro loco e Cti organizzatori di eventi, non si rischia la sovrapposizione con l’Apt che già si occupa dei mercatini? No perché l’Apt si occupa della promozione. I mercatini si rivolgono a una platea molto ampia ed è sensato che se ne occupi un soggetto con ampi canali di promozione, per il resto fanno mestieri diversi.

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