Raid vandalico contro la Lega Colpita sede di piazza Battisti

Ancora vandalismi e muri imbrattati a Trento: dopo le scritte comparse nella notte tra martedì e mercoledì sulla facciata del cinema Astra a seguito della proiezione del film «Red Land» sulla tragedia delle foibe, nella notte tra giovedì e ieri sono comparse numerose scritte in piazza Cesare Battisti, via Mantova, piazza Santa Maria Maggiore, via Endrici.
Nel mirino, in particolare, il porticato dello stabile che in piazza Battisti ospita la sede della Lega, con scritte contro Matteo Salvini, i Cpr (i centri di permanenza per i rimpatri) e gli sgomberi dei centri sociali avvenuti negli ultimi mesi in Piemonte.

Le scritte «libertà per gli arrestati di Torino» e «Basta sgomberi» sono comparse anche in via Mantova, su una delle facciate del grattacielo «ex Itas» che ora ospita uffici provinciali. Scritte anche in via Endrici, lungo uno dei muri che delimitano il piazzale del liceo Arcivescovile.
Sulla serie di raid vandalici indagano ora le forze dell’ordine: nella notte tra giovedì e ieri in piazza Cesare Battisti sono intervenuti i carabinieri del radiomobile della compagnia di Trento assieme agli uomini della Digos della questura di Trento che stanno ora cercando di raccogliere tutti gli elementi utili ad identificare i responsabili, a partire da eventuali immagini raccolte dalle telecamere presenti nelle zone interessate.

Duro il commento del segretario della Lega del Trentino, Mirko Bisesti: «Ancora scritte di odio, ancora scritte che inneggiano alla delinquenza. Quanto compiuto sotto la sede della Lega di Trento è un gesto che è da condannare senza se e senza ma. I responsabili sono presumibilmente gli stessi soggetti che anche nei giorni scorsi hanno imbrattato i muri di vari stabili sul territorio provinciale con scritte che incitano all’odio, alla violenza e allo stupro. Auspico che nessuna forza politica possa mai sostenere o incitare il comportamento, nei modi e nei toni, di queste bande di delinquenti. Gli autori di questi gesti dovrebbero essere costretti a fare lavori socialmente utili, iniziando con il pulire queste scritte con lo spazzolino da denti».

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