Braccio di ferro sulla movida Stanchina: «Bisogna educare»

La frattura sembra ormai insanabile: il titolare della Scaletta Stefano Dorigatti ha presentato nei giorni scorsi l’impugnazione contro l’ordinanza del sindaco Andreatta, che impone allo storico locale di vicolo Santa Maria Maddalena la chiusura alle 22.30, weekend compresi.

Intanto la prossima settimana l’assessore Roberto Stanchina incontrerà i rappresentanti degli studenti di Udu e UniTin, che nei giorni scorsi si erano schierati pubblicamente contro l’ordinanza: «So bene che c’è un problema che va oltre la Scaletta, ma anche per questo, per trovare una buona soluzione, mi serve sentire che idee hanno gli studenti, capire se si può lavorare insieme».

Perché l’idea dell’assessore sarebbe proprio questa: azioni di sensibilizzazione nei luoghi della movida, e nel piazzale davanti al liceo Bonporti in particolare, per limitare i comportamenti incivili.

«Quello slargo è molto apprezzato dai ragazzi, poi ci sono anche altri locali intorno, quindi mi rendo conto che non possiamo limitarci a dare una regola alla Scaletta e fermarci lì: dobbiamo cercare soluzioni condivise».

Anche perché la Giunta deve vedersela con due questioni: con il mese di marzo, in teoria, dovrebbero scadere le prescrizioni dell’ordinanza e dunque il locale tornerà a praticare i medesimi orari, ma soprattutto - e lo si è visto nel primo weekend di applicazione - con la chiusura del locale gli avventori non fanno altro che spostarsi nel piazzale antistante.

«So bene che è una questione di maleducazione e di inciviltà dei singoli: dopo gli studenti incontrerò anche un gruppo di esercenti della zona, ma la mia idea resta quella di avviare iniziative di sensibilizzazione, magari fatte dai ragazzi stessi per altri ragazzi». Dell’ipotesi di schierare la polizia locale Stanchina non vuole sentirne nemmeno parlare: «La città non va militarizzata, non ha senso. Meglio far capire, tramite l’educazione, che bisogna rispettare gli spazi pubblici».

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