Il Forte di Cadine «Patrimonio europeo»

Stamattina al Forte di Cadine è stata scoperta la targa “Marco del patrimonio Europeo”, che attesta il prestigioso riconoscimento attribuito al Forte nel marzo scorso. Tutte le numerose autorità presenti hanno voluto dedicare questo momento ad Antonio Megalizzi, il giovane giornalista che aveva fatto diventare un lavoro la sua grande passione, l'Europa.

«Sarebbe bello se il forte divenisse un luogo della formazione europea, traendo spunto anche dalle idee e dal lavoro di Antonio», così ha esordito Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino (ente che gestisce il forte), auspicando che il marchio ricevuto possa essere utilizzato per tutte le realtà appartenenti al Circuito dei Forti del Trentino.

Ha preso poi la parola Franco Marzatico, responsabile della Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento. Dopo aver ringraziato l'architetto Sandro Flaim, ideatore della candidatura europea del forte, ha sottolineato come questi luoghi debbano diventare spazi per ragionare sull'appartenenza, sull'identità, ma anche su quei valori europei che oggi vengono messi in discussione. Gli ha fatto eco Fiorenzo Meneghelli, l'architetto che ha curato la presentazione della candidatura europea, confermando che quella che era stata un'intuizione, oggi è diventata una realtà: il forte come punto di incontro e scambio su temi legati all'Europa.

Elisabetta Scungio, funzionaria del Ministero dei Beni Culturali e coordinatrice nazionale del Marchio del Patrimonio Europeo, ha ricordato con soddisfazione che le candidature per accedere alla nuova selezione sono molto aumentate, a dimostrazione del rinnovato interesse per i temi europei. «Il punto fondamentale per essere siti del marchio europeo – ha sottolineato la Scungio – è la capacità di comunicare l'Europa. Forte Cadine, in questo senso, è un esempio perfetto: da luogo di confine diventa spazio di incontro, in grado di creare senso di appartenenza attraverso l'educazione civica e storica».

L'assessore all'istruzione, università e cultura della Provincia autonoma di Trento Mirko Bisesti ha infine ricordato di aver lavorato al Parlamento europeo per otto anni: «Essere qui anche in giornate così tristi è importante. Per costruire un'Europa che funzioni meglioè necessario fare un grande lavoro culturale. Serve uno spirito diverso e per avere uno spirito nuovo è fondamentale conoscere le proprie radici e la propria storia. Non solo, ci vogliono consapevolezza, rigore, serietà, perché certi errori del passato non si ripetano».

La cerimonia è stata arricchita dalla presenza di alcuni rappresentanti di 10 scuole medie inferiori del Trentino che, lo scorso 7 febbraio hanno visitato il Parlamento Europeo a Strasburgo, dove hanno conosciuto l'europarlamentare Cecile Kyengeassistito a un dibattito sulle conseguenze della povertà in Europa. Dell'esperienza fatta, hanno proposto una simulazione in più lingue. Federica, una delle ragazze presenti, ricordando quanto vissuto a Strasburgo ha ricordato: «Siamo diventati più consapevoli dell'Europa, ci siamo sentiti cittadini d'Europa, anzi, l'Europa siamo noi».

È stato infine proposto il video di animazione sulla storia del Trentino “Oltrepassare le mura”, progetto realizzato nell'ambito del workcamp sulla cittadinanza attiva proposto dal Tavolo "Trento generazioni consapevoli”, che ha visto la partecipazione degli studenti delle scuole medie superiori assieme ad alcuni richiedenti asilo.

 

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