Solteri, il condominio adotta l'anatra

Gino, battezzato a adottato dagli inquilini di un condominio ai Solteri

Gino è arrivato ai Solteri la scorsa settimana. I nuovi vicini lo hanno accolto subito con gentilezza, offrendogli dal primo giorno pasti, vitto e alloggio. 

Ma chi è Gino? Gino è un’anatra (un’anatra muta o muschiata, questi i nomi comuni della specie cui appartiene l’esemplare) adottata dagli abitanti di un condominio dei Solteri che se la sono ritrovata in giardino due mercoledì fa.  «Un animale molto mansueto, capitato qui di punto in bianco: di giorno se ne sta fra gli alberi e il prato condominiale, di notte invece riposa sui balconi più alti o sul tetto. Da dieci giorni si è stabilito qui. I bambini gli hanno dato scherzosamente quel nome».

Il mistero si infittisce: da dove viene Gino? Si tratta di un individuo «aufugo», come dicono gli specialisti, cioè fuggito da qualche allevamento? Difficile però trovare il proprietario: in zona le case con animali da cortile non abbondano di certo, per usare un eufemismo, e comunque quelle anatre sono ottime volatrici. Il condominio si trova all’altezza del parco della frazione ma dall’altra parte di via Solteri, appena sotto il versante. Forse viene da Martignano o dalla collina? Gino è di corporatura diciamo così «robustina». Mettete da parte i pensieri culinari, all’anatra vogliono tutti bene, persino gli operai di un vicino cantiere oltre che i bimbi del caseggiato. A darle da mangiare ci pensa per ora la signora Simonetta: «mangia e beve regolarmente, apprezza moltissimo il mais. Sembra in salute e si è legata a questo luogo. Ovviamente però questa soluzione non può che essere provvisoria». 

In attesa di trovare il legittimo proprietario o (meglio) una sistemazione adatta e sicura - magari con l’aiuto di esperti ornitologi - Gino di certo tanto male non se la sta passando.

La signora Simonetta lancia un mini-appello a chi ha uno spazio adeguato per animali simili o ad eventuali esperti: «l’inverno si avvicina e sicuramente un animale di questo genere ha bisogno di un ricovero e di spazi più consoni».

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