Sicurezza, obbligo corsi Il Palio perde 17 zattere

Il 22 giugno prende il via la trentacinquesima edizione delle Feste vigiliane, che per cinque giorni animerà il capoluogo cittadino. Secondo la tradizione la domenica sarà protagonista il «Palio dell’oca»: ma l’attesa disfida fra zatterieri, che si cimenteranno nella discesa lungo l’Adige,  perde ben diciassette equipaggi. Sono infatti 42 - a fronte dei 59 al via lo scorso anno - le squadre iscritte a questa edizione. Mancano Meano, Gazzadina, Santa Maria Maddalena, Villamontagna, Bolleri, Mattarello, Sopramonte, Ravina, La Busa, Sardagna, Povo, Trento Urbe, Centochiavi, Oltrecastello, Bolghera, Praga e l’equipaggio di San Sebastian, che figurava nell’elenco degli iscritti ma che ha poi dato forfait.

Un’emorragia di partecipanti legata sicuramente ai maggiori oneri - in termini di formazione - richiesti agli zatterieri. Dopo la tragedia degli anni scorsi successa in Vallagarina, dove un uomo aveva perso la vita in una manifestazione analoga, è comprensibilmente arrivata una «stretta» in tema di sicurezza.

E così, se prima veniva richiesta la partecipazione a serate informative, da quest’anni chi prende parte alla gara deve frequentare un corso frontale di una sera a pagamento presso il centro rafting TrentinoWild di Caldes - dove ha sede anche Rescue Project, che cura la sicurezza dell’evento - o presso un altro ente certificato, che dimostrasse una formazione equivalente.

I malumori, la scorsa primavera, non erano mancati: «Se tutto si trasforma da un momento in allegria, da affrontare nella massima sicurezza come si è sempre fatto, ma a livello volontario, a qualche cosa per cui dover impegnare tempo e denaro, difficilmente si avranno adesioni», avevano commentato alcuni dei capizattera, annunciando di avere ricevuto numerosi forfait. Alla fine, come detto, le rinunce sono state ben 17, anche se non tutte legate alle nuove incombenze richieste.

«Indubbiamente questo avrà pesato - osserva Francesco Nardelli, direttore del Centro servizi culturali Santa Chiara - Ma ci sono anche alcuni equipaggi che avevano fatto richiesta tardiva rispetto ai tempi che erano stati ampiamente condivisi. Anche per correttezza nei confronti di chi si era attivato tempestivamente, abbiamo ritenuto di essere precisi».

Certo è che, rispetto agli anni passati, anche nel campo delle manifestazioni e del volontariato, il tema della sicurezza è diventato centrale. «Sono cambiate anche le responsabilità e le eventuali chiamate in causa - evidenzia Nardelli - È evidente che non si può non tenere conto di questi mutamenti. Certo - aggiunge - c’è il dispiacere che non tutti gli equipaggi abbiano aderito, ma c’è anche la soddisfazione che molti equipaggi fra quanti hanno partecipato al corso si sono espressi in termini molto favorevoli».

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