Via Pilati, al via la riqualifica del cortile dell'ex carcere

In attesa che l’amministrazione provinciale decida di dare seguito al progetto di realizzazione della nuova cittadella della giustizia, il Consiglio comunale di Trento apre alla possibilità di riqualificare il cortile interno del vecchio carcere di via Pilati, ipotizzando la realizzazione di un parcheggio e di un parco pubblico. Il provvedimento, varato a larga maggioranza, è stato preso nella sera di ieri su proposta della Giunta, che, all’interno di una variante urbanistica intrapresa per liberare da limitazioni circa 160 aree marginali o inutilizzate, ha inserito una modifica dei vincoli a cui sono sottoposta le superfici inutilizzate soggette ad accordi con Stato e Provincia, tra cui figurano anche quelle destinate alla detenzione. In tal modo, si sono rimossi tutti gli ostacoli formali che impedivano un riutilizzo dell’area a servizio della città, spianando la strada ad una trasformazione del cortile a beneficio di automobilisti, residenti e studenti.

Di proprietà della Provincia, il cortile annesso al vecchio carcere di Trento risulta chiuso ed inutilizzato (ad eccezione delle giornate dell’adunata degli alpini), dall’apertura della nuova casa circondariale a Spini di Gardolo.

«Attraverso questa modifica al nostro regolamento - ha specificato l’assessore alla pianificazione urbanistica Paolo Biasioli - avviamo un percorso che potrebbe portare ad una riapertura temporanea dell’area, in attesa che si concretizzi il polo giudiziario. In questo momento non vi sono ancora delle idee precise, ma siamo aperti anche a progetti di privati, che magari si facciano carico delle opere di riqualificazione e della gestione».

Le ipotesi più accreditate, riguardano la realizzazione di un ampio parcheggio, che risolva i problemi relativi alla carenza di stalli in zona, e di un’area di verde pubblico. Il cortile, inoltre, è interessato da un ragionamento in merito allo sviluppo della mobilità dolce in città, in quanto la creazione di nuovi punti di ingresso sul muro perimetrale (che presumibilmente non verrà abbattuto), potrebbe portare alla definizione di nuovi percorsi pedonali e ciclabili. «Il confronto con l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi - ha concluso Biasioli - è in corso».

Durante la seduta di ieri è stata approvata anche la variante urbanistica che permetterà alla cooperativa sociale Sad di ristrutturare Villa O’Santissima per farne una struttura di co-housing tra giovani ed anziani. Necessaria per mettere a norma l’edificio tutelato dalla Soprintendenza per i beni storici, la variante consentirà di dare inizio all’intervento di ripristino, in vista della realizzazione di un polo innovativo per i servizi di assistenza e cura alla terza età. Nella Villa vi risiederanno 23 persone bisognose di cure e una ventina di studenti universitari. Secondo il progetto della cooperativa, i giovani, usufruendo di un affitto a prezzi vantaggiosi, dovranno mettere a disposizione parte del loro tempo libero per far compagnia agli anziani.

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