Riapertura del Rifugio Calisio «congelata» dalla burocrazia

di Lorenzo Basso

Sembrano procedere a rilento le pratiche per la riapertura del Rifugio Calisio, un edificio realizzato negli anni Settanta che versa ormai da anni in stato di completo abbandono. Dopo l'approvazione del programma di recupero presentato da parte di un'associazione di giovani del posto da parte delle istituzioni cittadine, la questione sembra essersi arenata nuovamente. Negli anni passati, anche l'assessore provinciale all'urbanistica Carlo Daldoss si era interessato del caso, in quanto buona parte delle difficoltà burocratiche riscontrate in vista di una possibile riapertura riguardavano alcune limitazioni previste dalla normativa locale sui rifugi alpini. Nel 2016, infine, si era parlato di una deroga specifica per favorire un riutilizzo di una struttura amata dalla popolazione cittadina, e per lungo tempo meta di passeggiate ed escursioni, ma ad oggi non è ancora arrivata alcuna informazione ufficiale al riguardo. Di fatto, sembrano ancora permanere le condizioni che hanno portato alla chiusura dell'edificio, che dal 1993 non possiede i requisiti adatti ad essere considerato un vero e proprio rifugio. 

La struttura, attualmente fatiscente in ragione del prolungato abbandono, risale ai primi anni Settanta, quando l'amministrazione comunale concede alla cooperativa Monte Calisio l'autorizzazione a realizzare, su un terreno demaniale, posto a 900 metri di altitudine, un piccolo edificio ricettivo. L'apertura al pubblico del Rifugio, collocato a metà strada tra l'abitato di Montevaccino e località Pozze di Villamontagna, avviene lo stesso anno, grazie ad un contratto di comodato d'uso della durata ventennale stipulato tra Comune e cooperativa. Nel 1991, dopo vent'anni di attività, si decide di rinnovare la concessione per altri trent'anni, fino al 2021. Due anni più tardi, tuttavia, la Provincia emana una nuova normativa per i rifugi alpini, prevedendo clausole di classificazione precise e parametri esatti. Tra questi, vi è anche l'impossibilità delle automobili di raggiungere le strutture di montagna, la possibilità di ospitare escursionisti per la notte e la presenza di uno spiazzo vicino per l'elisoccorso. Dato che il Rifugio Calisio non possiede nessuno di questi requisiti, viene chiuso.
Nel 2016, un gruppo di giovani avanza l'ipotesi di investire nella struttura, riportandola agli antichi splendori. La proposta ha acceso nuove speranze nella popolazione dell'Argentario, che attende la riapertura del rifugio da ormai 25 anni.

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