Entro l'anno tutti gli autobus saranno «blindati»

di Franco Gottardi

Sono 126 su 209 gli autobus urbani in servizio in provincia di Trento dotati di videosorveglianza: cinque le telecamere a bordo. Superata la metà per un progetto che prevede entro la fine dell’anno il completamento dell’opera, come stabilito dall’accordo tra Trentino Trasporti e le organizzazioni sindacali sottoscritto nel corso del 2016.

La dotazione dei mezzi con cinque telecamere a bordo è una delle misure decise per dare sicurezza agli autisti, oggetto negli ultimi anni di episodi di violenza e aggressione, soprattutto dopo che dal settembre scorso è stato esteso a tutte le linee urbane l’obbligo per i passeggeri di salire dalla porta anteriore e la possibilità per gli autisti di vendere il biglietto a bordo a chi non ne è provvisto. Questa possibilità diventerà un obbligo per tutti solo quando l’intero parco autobus verrà dotato dei dispositivi di sicurezza decisi coi sindacati, oltre alle telecamere lo spostamento dei validatori e il montaggio di paratie in plexiglass per separare fisicamente il posto di guida dell’autista in modo da garantirne maggiore sicurezza.

Attualmente la metà dei bus è attrezzata ma il sistema è adottato sulle linee meno frequentate tanto che si calcola coinvolga solo il 15% dei passeggeri. Per quanto riguarda la videosorveglianza 81 autobus erano già provvisti di telecamere al momento della sigla dell’accordo sindacale, 31 sono stati successivamente adeguati, 14 autobus a metano entrati in servizio recentemente ne erano provvisti come pure gli ulteriori 8 che entreranno in servizio entro il mese di gennaio.

Per quanto riguarda gli altri mezzi la giunta provinciale ha già stanziato 270.000 euro che serviranno per completare il montaggio delle telecamere su tutti i 209 autobus in servizio, portando l’investimento complessivo a un milione di euro.  Nei giorni scorsi il dirigente del servizio trasporti della Provincia, Roberto Andreatta, ha scritto alla società chiedendo di decidere tempi e modi per completare la fornitura di telecamere e lo spostamento dei validatori, in modo anche da poter stabilire quando assumere altri verificatori a tempo determinato che potranno aiutare gli autisti nel loro compito di controllori e venditori di ticket a bordo a chi non ne è provvisto.

La richiesta di assumere nuovi verificatori è stata avanzata con decisione nei giorni scorsi dalla Uiltrasporti, il cui segretario Nicola Petrolli sottolinea come molti negli ultimi tempi siano andati in pensione e altri siano stati trasferiti proprio in seguito alle aggressioni subite. Se non si prenderanno provvedimenti Petrolli minaccia di rimettere in discussione gli accordi con l’azienda.

Accordi che stanno dando indubbiamente grossi frutti nella lotta contro i «portoghesi», quel dieci per cento di passeggeri che si calcola viaggi a sbafo senza biglietto né abbonamento. Dove il nuovo sistema di ingresso anteriore e controllo in sicurezza da parte degli autisti è operativo le validazioni sono aumentate del 36% e sono stati venduti 86 biglietti al giorno in più al prezzo di 2 euro (70 centesimi rimangono in tasca al conducente). Il controvalore a favore dell’azienda è calcolato solo sulle linee attivate di 250.000 euro in più all’anno, cifra destinata a salire notevolmente quando tutto il sistema andrà a regime.

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