La presenza di gufo e rondone non ferma l'ampliamento del Museo degli alpini

di Franco Gottardi

Sono previsti dal luglio prossimo fino a gennaio 2018 i lavori di ampliamento e riqualificazione del Museo nazionale storico degli alpini.

Un periodo buono per non infastidire l'avifauna del luogo, in particolare il gufo reale e il rondone, razze presenti nel sito protetto del Doss Trento. Lo sottolinea lo Studio di incidenza realizzato su commissione degli Amici del Museo dalla Amp architettura e progettazione ambientale di Claudio Maurina.

La relazione di incidenza è necessaria perché l'opera, programmata in vista dell'adunata nazionale del maggio dell'anno prossimo che porterà a Trento centinaia di migliaia di penne nere, è inserita all'interno di una ZSC, Zona speciale di conservazione dove devono essere valutate le ricadute di ogni intervento sulle popolazioni vegetali e animali.

E la presenza di gufo e rondone potevano potenzialmente intralciare i lavori, come insegna il precedente dell'annullamento di concerti e manifestazioni canore programmate nel periodo primaverile. Nella sua relazione, depositata fino al 2 giugno presso l'Ufficio biotopi della Provincia per eventuali osservazioni, Maurina parla invece in questo caso di «minimo disagio arrecato alla popolazione dell'avifauna» mentre per quanto riguarda la vegetazione saranno sacrificate solo due o tre piante di scarso interesse per permettere l'ampliamento dell'edificio.
Il progetto degli alpini, messo a punto dagli architetti Andrea e Alessia Tomasi di Trento e dall'ingegner Gianfranco Canestrini di Fondo, prevede un ampliamento di superficie di 1.100 metri quadri che permetterà un'esposizione più ariosa e godibile del tantissimo materiale a disposizione. La spesa prevista è di oltre 1 milione e mezzo di euro. I lavori saranno effettuati da alpini volontari, pronti a realizzare l'opera in pochi mesi.

Nel dettaglio sono necessari lavori di demolizione delle strutture esistenti per un volume di 1.380 metri cubi di sbancamento per creare il nuovo piano di posa. È questa la fase più delicata dei lavori in riferimento al disturbo arrecato all'avifauna ma la loro breve durata è un ulteriore garanzia.

Durante l'intervento sarà comunque necessario prevedere un sistema di abbattimento delle polveri con bagnatura. La logistica di cantiere prevede di utilizzare il parcheggio esistente a poche decine di metri dal museo come area di stoccaggio delle attrezzature mentre l'accesso avverrà dal retro attraverso la strada che conduce al Mausoleo di Cesare Battisti e alla casa del custode.

Con la valutazione di incidenza si sta per concludere l'iter burocratico per l'ottenimento delle autorizzazioni preventive. Nelle prossime settimane il progetto, lievemente modificato rispetto alla prima versione con chiusura delle vetrate esterne e un maggior uso di muri in cemento, tornerà anche in commissione urbanistica comunale per un'ulteriore passaggio e dovrà ottenere la licenza edilizia. Dopodiché i lavori potranno prendere il via.

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