Il Bondone piange «Nino» Barbieri Addio al titolare del «Montana»

di Franco Gottardi

Da giovane aveva girato il mondo assecondando sempre la sua indole per l’ospitalità, ma dopo i trent’anni aveva messo radici sul Bondone facendola diventare la sua casa.

Vittorio Barbieri, «Nino» per gli amici, è morto martedì sera all’ospedale Santa Chiara, dove era ricoverato da qualche giorno. Avrebbe compiuto 87 anni. Nel 1964 aveva messo su l’Albergo Montana, a Vason, e da allora non si è più mosso dalla montagna, portando avanti la sua creatura anche attraverso le crisi e gli anni difficili.

Nato a Pianoro, in provincia di Bologna, era diventato trentino al seguito di zia Rita che negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso gestiva l’Hotel Bristol di via Torre Verde, grande albergo di stile austroungarico che aveva tra i suoi ospiti fissi il conte Thun.

Da lì è partito per una carriera di direttore di grandi complessi, come il Miramonti a Cortina, aveva fatto esperienze ad Amburgo, alle isole Tremiti. Poi era rientrato in Trentino e si era impiantato sul Bondone, dove era un’istituzione.

«Il Montana era il suo quarto figlio» racconta Alberto, uno dei tre figli in carne e ossa assieme ad Alessandro e Andrea. Con l’aiuto della moglie Maria Luisa Jaffei e della madre Tina nel 2005 aveva preso in gestione anche il Caminetto, sempre a Vason. Era un punto di riferimento in Bondone, amato anche dai suoi dipendenti per i suoi modi gentili e la sua signorilità.

Il funerale è fissato per venerdì alle 15 in Santa Maria Maggiore a Trento.

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