Sugli autobus col biglietto venduto a bordo Ecco come è andata la prima giornata

Se possa portare davvero a qualche utile risultato, ancora non si sa. Certamente, dal punto di vista del controllo e della sicurezza è un ottimo inizio

di Nicola Maschio

Se possa portare davvero a qualche utile risultato, ancora non si sa. Certamente, dal punto di vista del controllo e della sicurezza è un ottimo inizio.

Il progetto è senza dubbio uno di quelli a lungo termine, valutabile solo dopo un importante periodo di tempo, durante il quale sarà possibile visionare eventuali effetti positivi e negativi. Per ora attuato sulle linee 14 (Piazza Dante – Via San Severino – Belvedere Ravina) e 17 (Piazza Dante – Via Bolzano – Lamar – Lavis), il procedimento di supervisione di coloro i quali girano sprovvisti di biglietto sugli autobus ha ieri ufficialmente preso il via.

Nessuna possibilità di salire dalle porte centrali o posteriori, accesso garantito esclusivamente dalla parte anteriore del mezzo di trasporto e ferreo controllo del possesso del biglietto. Chi ne è sprovvisto, non sale a bordo a meno che non voglia acquistarlo sul mezzo, al costo di due euro. Per il momento all’autista è affiancato un verificatore, colui che per l’appunto si deve occupare della fase di controllo.

Più avanti, probabilmente, l’autista continuerà questo lavoro da solo, attuando il controllo di persona. Figura tuttavia fondamentale al momento quella del verificatore, il quale non è solo in possesso dei mezzi tecnici per il controllo, ma detiene anche potere di pubblico ufficiale, e può dunque richiedere i documenti identificativi a coloro i quali venissero scoperti irregolari.

«In questa prima mattinata abbiamo già avuto una decina di casi di persone che hanno comprato il biglietto sull’autobus – afferma Andrea Ognibeni, verificatore della linea 17. – Certamente questa verifica può fungere da deterrente ai fini della sicurezza complessiva, tuttavia ho paura che altri problemi potranno verificarsi, specialmente  nelle ore notturne, nel momento in cui l’autista si ritroverà a svolgere questo compito da solo, in quanto non avrà purtroppo gli stessi poteri che sono stati conferiti a noi».

L’autista infatti non potrà richiedere i documenti ai passeggeri, e dovrà di conseguenza bloccare la corsa avvisando le forze dell’ordine nel momento in cui si verifichino episodi di non pagamento e “resistenza” alle ripetute richieste dell’autista stesso. Questo è uno dei punti sui quali questi ultimi sembrano essere più dubbiosi, unitamente al fatto di essere consci di non poter mai tenere completamente sotto controllo la situazione.

C’è chi accenna agli autobus con i tornelli, come in altre zone europee, e chi invece evidenzia come l’eventuale blocco della corsa rischi di danneggiare la moltitudine di utenti regolari per causa di uno o due «furbetti» che non ne vogliono sapere di mettersi in regola.

Tuttavia, con la presenza totale di 15 verificatori, i quali si distribuiranno più avanti sulle diverse linee, si cercherà ugualmente di mantenere la situazione nella norma nel miglior modo possibile.

«Rivedere le modalità di salita degli utenti è un cambiamento che auspichiamo possa limitare al massimo il numero di coloro che non pagano – sottolinea il direttore di Trentino Trasporti Mauro Allocca. – Non nascondo che ci saranno probabilmente casi difficili, ma per essi si attueranno dei controlli potenziati, come un maggior numero di verificatori, in accordo con il Comune di Trento. In questo momento i verificatori aiutano gli autisti, poi torneranno a pieno titolo a svolgere il lavoro di verifica a bordo concentrandosi su quelle tratte che tradizionalmente trovano un’evasione di grado superiore. In più, sicuramente ci adatteremo alle diverse esigenze più avanti, appena riscontrati i risultati del progetto, per attuare un controllo più consistente durante la sera e la notte».

Allocca pone poi l’attenzione su quello che dovrebbe essere lo spirito di adattamento degli utenti, i quali dovrebbero sempre e tutti orientarsi alla legalità: «Al termine di queste prime esperienze, speriamo che l’utenza capisca il funzionamento e si adatti, anche se chiaramente i controlli persisteranno come giusto che sia. Se tuttavia ognuno di loro si presentasse con il biglietto già in mano si ridurrebbero di molto i tempi di controllo, dando vita ad una collaborazione che può realmente avvicinarci ai modelli europei».

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