La pasticceria Bertelli rinasce nel segno del «Bicigrill»

Ha riaperto i battenti ieri la pasticceria Bertelli, completamente rinnovata negli arredi e nella gestione, ora «griffata» Bici Grill

di Leonardo Pontalti

Ha riaperto i battenti ieri la pasticceria Bertelli, completamente rinnovata negli arredi e nella gestione, ora «griffata» Bici Grill.

È infatti un mix inedito - con la forza della tradizione da un lato e la dinamicità di un gruppo di esercenti giovane ma già affermato dall’altro - quello che ha restituito alla città uno dei suoi locali più rappresentativi, che tra poco più di tre anni compirà il secolo di vita.

Ad accogliere i clienti, dalla mattinata di ieri, non più i colori pastello e le luci soffuse ma spazi più luminosi e freschi. Con la costante, tuttavia, della qualità dei prodotti di pasticceria che da decenni hanno reso il locale tra i più apprezzati del capoluogo.

Mario Leonardi e Mirio Segata, soci e proprietari della Orso iniziative che da tre anni gestiscono con successo il Bici Grill di via Lidorno, hanno mantenuto in organico tutti i cinque pasticceri che già lavoravano anche con la vecchia gestione: tra loro l’ex proprietario, Andrea Collina che nel 2008 aveva rilevato la pasticceria dalla famiglia Bertelli e anche Riccardo Bertelli, figlio dello storico proprietario Ennio e nipote di Riccardo, che nel 1921 iniziò la «dolce dinastia» come socio della Bonvecchio & Bertelli il cui laboratorio, che sfornava dolci fin da subito dopo la Proma guerra, era sempre nello stesso stabile, ma in via Malpaga.

Radici solide, per Bertelli: Leonardi e Segata, da bravi agricoltori quali sono (con le loro aziende agricole di Orzano e Sopramonte, da cui il nome della loro società Or.so.), non hanno toccato la pianta, procedendo invece con degli innesti: mantenute insegne, logo, pasticceri, vi aggiungeranno ora un tocco di quella freschezza che ha fatto il successo del Bicigrill: al posto della saletta da te, uno spazio per aperitivi, degustazione di vini, spumanti e prodotti del territorio, dominato da un bancone sovrastato da rami di gelso (un vecchio moràr, che suona meglio) utilizzati per sostenere i vigneti e portati in città da Sopramonte con tavoli ottenuti da vecchi pezzi di legno recuperati invece a Civezzano.

I nuovi gestori ci hanno messo dunque del loro anche nel vero senso della parola, per questa scommessa basata sull’unione tra abitudini e novità. Ad affiancare i pasticceri ci saranno tra le cinque e le sei persone dietro ai banconi: in gran parte ragazze e ragazzi che verranno «dirottati» in centro da Trento sud, dove in vista dell’inverno i carichi di lavoro subiranno un fisiologica flessione.

«Vogliamo provare ad offrire qualche cosa di nuovo pur non snaturando le caratteristiche e l’offerta di un locale storico come questo», hanno spiegato Mario e Mirio, che non nascondono di sentire molto la responsabilità della gestione di un pezzo importante della vita cittadina come il «Bertelli».

A tranquillizzarli, lo storico ex proprietario Ennio, che con a fianco il figlio Riccardo ha benedetto il nuovo corso: «Nel settore la concorrenza è sempre più forte e la gente ha cambiato le proprie abitudini. Andare avanti come facevamo noi prima e come ha tentato di fare Andrea poi era impossibile, o ti concentri sul prodotto o sulla gestione. Così c’è chi si può concentrare sull’uno e sull’altra. Temevo arrivassero le multinazionali: la soluzione trovata è ideale».

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