Più agenti di polizia locale sugli autobus E si fa strada l'idea dei vigilantes privati

La proposta è stata approvata all'unanimità dal consiglio comunale di Trento

Più agenti di polizia locale sugli autobus specialmente nelle ore serali per aumentarne la sicurezza. Il consiglio comunale di Trento ieri sera ha votato all’unanimità una proposta della commissione di vigilanza sui servizi che impegna sindaco e giunta a sottoscrivere entro sei mesi con Trentino Trasporti una convenzione in tal senso.

L’impegno è stato votato sotto forma di ordine del giorno nell’ambito della discussione sulla delibera che affida anche per i prossimi tre anni il servizio di trasporto pubblico urbano alla società controllata dalla Provincia. Come ha spiegato il presidente della commissione, Andrea Merler, nel corso delle audizioni i vertici di Trentino Trasporti hanno speso parole di apprezzamento per la collaborazione in atto con la polizia locale che già oggi, di solito su loro richiesta, manda propri agenti sulle linee e negli orari meno sicuri ma chiedono anche che questa collaborazione diventi più sistematica e che non si limiti ad interventi saltuari.

Da qui l’idea della convenzione, come avviene in altre città. Ma l’ordine del giorno votato ieri va oltre e chiede anche di fare pressione sulla Provincia affinchè modifichi la legge che oggi vieta di affidare i controlli sui mezzi pubblici a vigilantes privati. In futuro così la società potrebbe ingaggiare delle figure esterne con l’obiettivo di garantire soprattutto i viaggiatori nelle ore serali, specialmente quelle dirette verso la periferia a nord della città.

Quasi unanime, con sole cinque astensioni, il voto dell’aula sulla delibera. In sede di presentazione l’assessore alla mobilità Italo Gilmozzi ha fatto presente come le sole opzioni percorribili, essendo esclusa a priori la gestione in economia del servizio di trasporto da parte del Comune o la creazione di una società ad hoc, visti gli investimenti necessari, fossero l’affidamento in house a Trentino Trasporti o la gara. La scelta è caduta sull’in house soprattutto per dare al sistema del trasporto pubblico provinciale una regia unica e un sistema integrato; anche perché una bozza del decreto Madia stabilisce che il bacino di utenza minimo per questo tipo di servizio debba essere di almeno 350.000 abitanti. Anche per questo è stata parificata al livello provinciale la scadenza dell’affidamento che, come ha fatto la provincia con l’extraurbano, è fissata al 30 giugno del 2019.

Interessante notare come nel disciplinare inserito in delibera vengano fissati alcuni paletti che dovrebbero portare nella direzione di una maggiore efficienza soprattutto nella battaglia contro chi non paga il biglietto. Oltre alla conferma del sistema dell’entrata dalla porta anteriore è prevista l’attribuzione agli autisti di un ruolo di vendita per chi sale senza ticket e l’attivazione di nuovi sistemi di pagamento. Il punto è stato «addolcito» in aula da un emendamento proposto da Andrea Maschio per il Movimento 5 Stelle e votato all’unanimità che invita a discutere queste novità ad un tavolo di concertazione con gli autisti.

Sempre in tema di sicurezza e legalità è stato votato all’unanimità un emendamento di Vittorio Bridi e la Lega Nord che introduce nella delibera l’impegno a potenziare la sorveglianza sugli autobus aumentando il numero dei controllori. Sì anche alle richieste di Claudia Postal (Lega) di una revisione degli orari dello ski bus per il Monte Bondone per rendere più attraente il servizio per i cittadini di Trento e di Massimo Ducati (Ccd) di anticipare alla fine del prossimo anno l’indagine sulla soddisfazione dell’utenza prevista per il 2018.

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