Cure, il Sudtirolo chiede 71 milioni

Il Sudtirolo reclama 71 milioni di euro che non sarebbero stati pagati dal Trentino per il «turismo» sanitario dei trentini negli ultimi anni. A confermare che al sistema della sanità sudtirolese mancano i pagamenti per i trattamenti ospedalieri dei trentini in sudtirolo è l'assessore provinciale altoatesina alla sanità Martha Stocker.

«Non voglio fare polemica - afferma l'assessore sudtirolese - Ma dopo le lamentele del collega Zeni che ha parlato in Consiglio di costi troppo alti per i rimborsi all'Alto Adige per le cure ospedaliere, mi è stato chiesto di chiarire la situazione aggiornata». E, secondo la Stocker, all'appello dei conti sudtirolesi mancano circa 71 milioni di euro. Si tratta, spiega l'esponente della giunta sudtirolese, di 47 milioni di euro di arretrati non versati tra il 2005 e il 2010. Debiti che il Trentino ha riconosciuto, ha detto al quotidiano Dolomiten Michael Mayr, direttore del Dipartimento salute della Provincia di Bolzano. A questi si aggiungono altri 24 milioni di euro pe il periodo tra il 2011 e il 2013, sostiene Stocker. 

«Si tratta di risorse che Trento versa al fondo nazionale e che poi devono ritornare - afferma l'assessore sudtirolese - Noi però chiediamo al Trentino di sedersi attorno a un tavolo per poter risolvere la questione a livello regionale senza passare per Roma». In particolare, poi, per il futuro le tariffe praticate da Bolzano a Trento per i pazienti trentini che vanno a curarsi in Sudtirolo, dovrebbero calare. «A livello di ministero e di conferenza Stato-Regioni la tendenza è questa - afferma Stocker - E credo sarà difficile non doverle applicare».

Una situazione che per il Trentino consentirebbe una riduzione dei costi per il turismo sanitario. Attualmente, secondo quanto l'assessore trentino alla salute Zeni aveva sostenuto in Consiglio provinciale, le tariffe praticate dal Sudtirolo per i trattamenti sanitari sono molto più alte di quelle che sono concordate tra le Regioni. In particolare, Zeni ha citato ad esempio il fatto che un'operazione al ginocchio costa il 30% di più, una all'anca il 40% in più, un parto il 75% in più di quelle praticate tra le altre regioni. «La situazione è questa - spiega Silvio Fedrigotti - Il patto di stabilità nazionale che vincolano i pagamenti dei 71 milioni di euro che ci sono ma sono congelati. C'è la volontà di pagare, lo Stato ci dia la possibilità di farlo»

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