Daniele Hausbergher stroncato da un aneurisma

Il cuore ha cessato di battere mercoledì, giorno del suo ventottesimo compleanno

di Marica Viganò

Il cuore ha cessato di battere mercoledì, giorno del suo ventottesimo compleanno. Da lunedì Daniele Hausbergher lottava con la morte in un letto del reparto di rianimazione dell'ospedale di Bolzano. Era stato ricoverato d'urgenza, per un malore che non gli ha lasciato scampo, un aneurisma. 

I medici non avevano nascosto a mamma Maria Grazia ed a papà Mauro la gravità del quadro clinico e sono stati vicini alla famiglia quando la situazione era ormai disperata. «Hanno fatto tutto il possibile e li ringraziamo per quanto si sono prodigati per Daniele - spiega papà Mauro - ci avevano preparato al peggio, spiegandoci che nostro figlio non reagiva e che aveva subìto un grave danno cerebrale: rischiava di rimanere in uno stato vegetale. Daniele, questo, non lo avrebbe mai voluto, era contrario all'accanimento terapeutico». Come se il destino conoscesse il desiderio del giovane, la morte è arrivata a due giorni dal ricovero.

Daniele, che viveva in via Olmi a Trento nel quartiere di San Bartolomeo, si è sentito male in montagna. Stava facendo un'escursione in val Gardena con amici e all'improvviso si è accasciato, ha perso conoscenza. Un primo soccorso al giovane, immediato, lo ha dato una delle persone che si trovavano in zona, un medico. Nel frattempo la centrale del 118 di Bolzano aveva mandato sul posto l'elicottero. Daniele era stato trasportato in emergenza nel reparto di rianimazione dell'ospedale del capoluogo altoatesino, in condizioni gravissime. Il suo cuore ha ceduto nel pomeriggio di mercoledì. 

«Avrebbe voluto donare gli organi, si era informato in passato ma sapeva che non era possibile - racconta il padre, con commozione - Daniele era un trapiantato di rene e dunque era molto attento alla causa». Un giovane sensibile, riservato, a volte schivo. Stava ore ed ore sui libri ad approfondire uno dei temi che più lo appassionavano, il darwinismo. Dopo la maturità al liceo scientifico Galilei, si era iscritto alla facoltà di Storia a Trento. Tra poco avrebbe tagliato l'ambito traguardo della laurea. Appena gli studi glielo permettevano, se ne andava in montagna. Iscritto alla Sat di Trento, non andava in quota per fare solo «quattro passi»: arrampicava ed amava affrontare anche i percorsi più difficoltosi, sempre con prudenza e con un'adeguata preparazione. E, durante il campionato di pallavolo, era in prima fila a tifare Trentino Volley, spesso seguendo la squadra anche in trasferta. 

«Daniele stava bene, era in salute - evidenzia il padre che, come mamma Maria Grazia, non riesce a trovare pace per la scomparsa improvvisa di un figlio così giovane - Ciò che è accaduto appartiene alla sfera della sfortuna. Non ci sono cause per un aneurisma». Il funerale di Daniele verrà celebrato lunedì nella chiesa del Sacro Cuore, in viale Verona. 

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