Portèla, faccia a faccia Cia-Andreatta su sicurezza e rapporto giovani-residenti

I candidati sindaco di Trento del centrosinistra e del centrodestra si sono confrontati in piazza della Portèla, ospiti del Comitato Rinascita Torre Vanga

di Leonardo Pontalti

Un duello equilibrato, con le stoccate più velenose e polemiche tutte concentrate in coda: nel pomeriggio di venerdì 1° maggio, i candidati sindaco del centrosinistra e del centrodestra si sono confrontati in piazza della Portèla, ospiti del Comitato Rinascita Torre Vanga.

Con Alessandro Andreatta e Claudio Cia che si sono salutati a colpi di frecciate e il consigliere provinciale che ha chiuso il suo intervento polemizzando sull’apoliticità del comitato, «perché un vostro candidato è in corsa in circoscrizione con il Pd», scatenando la dura reazione dei rappresentanti del comitato stesso. Temi forti del dibattito, e non poteva essere altrimenti visto il palcoscenico, la sicurezza e la vivibilità della città, tra microcriminalità e convivenza giovani-residenti.

«Abbiamo già fatto molto e continueremo sulla strada dell’impegno e degli sforzi per restituire il centro a chi lo vive» il leitmotiv di Andreatta. «I problemi restano tutti, irrisolti da questa amministrazione che non va confermata», il cavallo di battaglia di Cia. Insomma, nulla di nuovo rispetto ai toni ed ai contenuti di tutta questa campagna elettorale, non fosse stato per le incalzanti questioni poste sul piatto da Stefano Borgognoni e Franco Dapor, rappresentanti del comitato prestatisi al ruolo di moderatori che hanno sottoposto ai due candidati questioni precise e hanno chiesto loro di impegnarsi nella realizzazione di proposte concrete.

Ad esempio quella di far sì che «le forze dell’ordine circolino per strada, non limitandosi al passaggio sulle autopattuglie a fronte delle quali gli scambi ed il consumo di droga in zona si interrompe per qualche istante o si sposta negli angoli più riparati, per poi riprendere placidamente». Andreatta ha risposto spiegando che ne parlerà al questore e che, per quel che riguarda la polizia locale, nel suo programma c’è l’aumento delle forze in campo.

«Peccato che l’organico in questi anni sia calato e le nostre proposte per utilizzare per le strade gli agenti impegnati in comando o in Bondone siano sempre state bocciate», ha replicato Cia. Come anche lo stesso Cia ha rivendicato la paternità della proposta di sfruttare immobili inutilizzati in città e relativamente lontani da zone residenziali per il divertimento dei giovani a tarda serata. Una proposta «a cui abbiamo già iniziato a lavorare» ha detto Andreatta. «Dovendo ringraziare noi minoranze che vi abbiamo dato l’idea», ha sibilato Cia. Il comitato, sul punto, da parte sua ha parlato di ipotesi concrete: «Dopo la mezzanotte è oggettivamente difficile conciliare le esigenze, entrambe legittime, di chi deve riposare e chi si vuole divertire. Per questo ci chiediamo perché non pensare all’ex mensa del centro Santa Chiara, alle ex Aziende Agrarie, a Sardagna, come luoghi di aggregazione per i giovani a tarda ora».

Quando Andreatta, atteso da un altro impegno, ha lasciato la Portèla, Cia l’ha salutato come «ex sindaco» suscitando la reazione piccata di Andreatta: «Io corro per vincere, qui c’è qualcuno che spera nel ballottaggio. E ho detto tutto». Poi, Cia s’è messo a contestare i propri ospiti, accusando il comitato di non essere apolitico. Risposta: «Noi non guardiamo alle bandiere, ma alle condizioni del nostro quartiere. Potete essere verdi, gialli, rossi, neri, ma risolvete i problemi del centro invece che voler fare polemica dove non c’è».

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