Postini via dalla strada. Adesso diventano telefonisti

Le poste vogliono chiudere gli sportelli cambiando le mansioni ai dipendenti

di Fabia Sartori

Nel nuovo Contact Center di Trento Nord, a Spini di Gardolo, lavorano 28 trentini che sono stati coinvolti in un processo di riqualificazione e ricollocazione. Prima svolgevano la consegna della posta sul territorio ed ora si occupano di rispondere cortesemente al telefono. La crisi morde e obbliga a tagliare. E gli esuberi arrivano di conseguenza. Ma grazie alla «riconversione» sono stati 14 i portalettere e 14 gli addetti alle lavorazioni interni a trovare nuova linfa lavorativa a Trento Nord, sempre all'interno di Poste Italiane.

«Dopo aver seguito un apposito programma di formazione siamo riusciti a reintegrare ben 28 risorse lavorative, rispettando anche la parità di genere dato che si tratta di 12 lavoratori e 16 lavoratrici», dice il responsabile delle rete nazionale dei Contact Center (in totale 33 siti in Italia) Carlo Rosini. Complessivamente, il Contact Center di Trento dà lavoro ai 28 dipendenti indicati, cui si aggiungono tre tutor ed il direttore Rinaldo Berloffa. «Siamo anche orgogliosi di affermare che 21 persone su 28 hanno più di cinquant'anni. - aggiunge Rosini - Il che significa una particolare attenzione riservata al personale più esperto che ha maggiore necessità di rinnovare la propria occupazione quotidiana e che farebbe fatica ad individuarne un'altra esterna alla nostra azienda».

Ieri si è svolta l'inaugurazione del «call center postale» di Trento Nord, la cui attività è stata avviata nel giugno dello scorso anno. Contestualmente responsabile degli uffici postali del Nord Est Cosimo Andriolo ha chiarito che i tagli previsti nel 2015 verranno effettuati in un'ottica di ottimizzazione delle risorse: «Procederemo con 500 chiusure di piccoli uffici in cui opera un solo dipendente. Si tratta di sportelli che effettuano meno di trenta operazioni quotidiane. - dichiara - Per quanto riguarda il Trentino non so ancora dire come incideranno i tagli ma certamente sarà rispettato il vincolo di salvaguardia delle zone montane». 

A livello italiano il progetto di ristrutturazione interna di Poste Italiane prevede la riqualificazione di 7.000 persone secondo le nuove esigenze organizzative e nel rispetto della salvaguardia dei posti di lavoro. Da sottolineare che l'idea di creare un «call center» a Trento non ha permesso unicamente di mantenere l'occupazione sul territorio attraverso la valorizzazione di parte delle risorse impegnate nei 198 uffici postali che Poste Italiane ha in Provincia di Trento, per un totale di un migliaio di dipendenti (500 agli sportelli e 500 addetti al recapito). 

L'idea portata avanti dall'azienda postale è stata quella di creare una rete di vicinanza ed assistenza alla clientela ed il Contact Center di Spini di Gardolo si inserisce all'interno di questa progettualità. «Il servizio che si svolge a Trento si occupa dell'accettazione telefonica da rete mobile e fissa dei telegrammi diretti su tutto il territorio nazionale. - chiarisce Rosini - Basta chiamare il numero 186 in orario tra le 8 e le 20». Ma lo sguardo si volge già al futuro: «L'evoluzione sarà all'insegna della telefonia - anticipa - con la creazione di un centro d'assistenza per l'operatore Poste Mobile».

All'inaugurazione era presente anche il presidente della seconda commissione permanente del consiglio provinciale Luca Giuliani, che ha espresso soddisfazione per il mantenimento dei posti di lavoro in un momento di forte crisi economica.

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