Inaugurazione Anno Giudiziario Grillo: «Bilancio positivo»

"Ottimale la situazione dei tribunali di Rovereto e Trento, ben diversa la situazione del Tribunale di Bolzano". Questo il quadro tracciato per la copertura degli organici dei magistrati dal presidente della Corte d'Appello di Trento, Carlo Maria Grillo, nella sua relazione all'inaugurazione dell'Anno giudiziario. "Il bilancio complessivo dell'anno di attività in osservazione, per quanto concerne la nostra Corte d'Appello, può ritenersi sicuramente positivo e soddisfacente, in linea con quelli degli anni precedenti"(Il video di Paolo Pedrotti)

"Ottimale la situazione dei tribunali di Rovereto e Trento, ben diversa la situazione del Tribunale di Bolzano". Questo il quadro tracciato per la copertura degli organici dei magistrati dal presidente della Corte d'Appello di Trento, Carlo Maria Grillo, nella sua relazione all'inaugurazione dell'Anno giudiziario. Per il Trentino Grillo ha riferito di "fisiologici" trasferimenti periodici, mentre per Bolzano ha spiegato che al Tribunale "la scopertura sfiora ancora il 40% e quindi non induce a ottimistiche previsioni". "Il problema più grave, addirittura allarmante - ha aggiunto - rimane anche quest'anno quello del personale amministrativo, le cui fila si assottigliano sempre più; le carenze vanno dal quasi 20% nei Circondari di Trento e Rovereto al 34% nel Circondario di Bolzano". "Allo stato, un contributo indispensabile sta fornendo - ha concluso sull'argomento - il personale esterno di dipendenza regionale", così come la Regione fornisce anche materiale di cancelleria, attrezzature tecniche e informatiche e relativi servizi di manutenzione, software e strumenti di studio e documentazione, che costituiscono vera linfa vitale per i nostri uffici".

 

"Il bilancio complessivo dell'anno di attività in osservazione, per quanto concerne la nostra Corte d'Appello, può ritenersi sicuramente positivo e soddisfacente, in linea con quelli degli anni precedenti". Queste le conclusioni del presidente della Corte d'Appello di Trento nella sua relazione all'inaugurazione dell'Anno giudiziario. "Questo convincimento - ha aggiunto - viene rafforzato dalla consapevolezza della generalizzata situazione di difficoltà e disagio vissuta invece nella maggior parte delle altre realtà giudiziarie del Paese". Una descrizione della situazione condivisa sostanzialmente dal Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Trento, che come Grillo ha riportato anche i dati sul numero di reati iscritti, che evidenziano una sostanziale diminuzione delle rapine sul territorio, nonostante l'allarme creato da recenti episodi, ma un aumento deciso dei furti nelle abitazioni. Se infatti a Trento i furti in casa contro ignoti sono passati da 839 a 1.200 e rimasti a 90 quelli commessi da persone note, le rapine sono passate da 55 a 43, le estorsioni da 30 a 32, i reati di usura da 8 a 2. Analoga situazione a Rovereto e a Bolzano. Per Bolzano le iscrizioni di reati di usura sono passate da 5 a 6, le rapine da 75 a 61, le estorsioni da 40 a 44, ma il picco anche qui si ha coi furti in abitazione e con strappo, passati da 108 a 132 quelli con autore identificato e da 140 a 203 quelli con autore rimasto ignoto. Grillo ha poi lodato l'impegno del personale, così come di avvocati, enti locali e forze di polizia per la capacità di sinergia e auspicato "coraggiose riforme ordinamentali, interventi strutturali in campo processuale, sia civile che penale" e l'abbandono dei "provvedimenti emergenziali". "Ma prima di tutto questo - ha terminato - ritengo indispensabile che i nostri governanti - pur tenendo conto della straordinaria congiuntura che stiamo attraversando e dei rigidi vincoli comunitari - riservino al settore giustizia un'adeguata percentuale di Bilancio dello Stato, ben maggiore dell'attuale, che è la più bassa d'Europa. Non riesco a capire, e lo ripeto da anni, che senso abbia pagare centinaia e centinaia di milioni di euro per risarcire ai cittadini i danni cagionati dalla durata non ragionevole del processo, quando quelle risorse (o forse anche meno) potrebbero essere sufficienti per potenziare l'apparato (con mezzi e personale) in modo da non causare tali danni, rendendo giustizia in tempi accettabili.

 

"Superato in qualche modo lo scoglio europeo del maggio prossimo, il problema del sovraffollamento non può essere risolto solo diminuendo le presenze in carcere, attraverso provvedimenti emergenziali". Ad affermarlo, nel suo discorso d'inaugurazione dell'Anno giudiziario a Trento, è stato il presidente della Corte d'Appello, Carlo Maria Grillo. "Occorre, a medio termine - ha aggiunto -, agire su due fronti: portare avanti con determinazione il 'piano carcerì, con ogni opportuno correttivo per non farlo nuovamente arenare, magari ipotizzando anche la costruzione di strutture alternative per determinate tipologie di reati, e adottare provvedimenti normativi strutturali, finalizzati alla drastica riduzione del campo dell'illecito penale e alla rimodulazione della custodia cautelare in carcere e alla sperimentazione di altre e più allettanti misure alternative alla detenzione, tenendo ben presente però che il loro successo è comunque subordinato al raggiungimento di un alto livello di effettività della pena, altrimenti pochi vi farebbero ricorso".

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