La nostra Autonomia non è un regalo

«La Giornata dell'Autonomia - scrive Nicola Fioretti - deve essere anche l'occasione per rilanciare il progetto dell'Euregio e l'Europa dei Popoli dove non si rincorre l'omologazione ma il rispetto della diversità dei territori, della loro cultura e della loro libertà. Autonomia infine come via per far fronte alla grave crisi che stiamo attraversando e che si risolve solo responsabilizzando le comunità locali e contrastando ogni forma di accentramento e di finanza speculativa»

pat provinciaDomani 5 settembre ricorre la «Giornata dell'Autonomia» istituita dal Consiglio Provinciale per festeggiare il riconoscimento che i padri costituenti hanno voluto dare alla comunità trentina e sudtirolese valorizzandone le peculiarità culturali e le minoranze linguistiche.
La data del 5 settembre è stata scelta in quando coincide con la firma dell'Accordo De Gasperi-Gruber (in tedesco Gruber-De-Gasperi-Abkommen), momento istituzionale che formalizza il riconoscimento della specialità del Trentino-Alto Adige/Südtirol da parte dello Stato italiano. Va però ricordato che l'Autonomia trentina fu garantita solennemente dall'Italia già nel 1919 alla fine della Grande Guerra con il Trattato di Saint-Germain. L'avvento del fascismo e la sua impostazione centralista però vanificò ben presto tutte le promesse fatte e il Trentino si trovò al pari dell'Alto Adige/Südtirol sottomesso al potere centralista del regime che commissariò le istituzioni democratiche locali, le cooperative, le associazioni e unì d'autorità i Comuni.

Si dovette attendere il secondo dopoguerra e le manifestazioni oceaniche dell'Asar (Associazione Studi Autonomistici Regionali) con l'obiettivo dell'«Autonomia Regionale Integrale da Ala al Brennero» per veder rivendicata a furor di popolo la nostra autonomia. Autonomia, che è bene ricordare, non ci fu data come «regalo che i trentini devono collegare alla presenza del gruppo etnico tedesco in Regione» ma perché l'Autonomia trentina nella sua essenza è sempre stata, fin dalle Regole medioevali, una rivendicazione culturale e un modo di vivere delle nostre comunità.
Già a partire dalla seconda metà del 1800 i deputati trentini alla Dieta Tirolese chiedevano maggiore autonomia per il Trentino. Non si trattava di una proposta separatista, ma di un progetto di autonomia del territorio e della comunità trentina nell'ambito del Tirolo.
Si succedettero molte richieste e tentativi di richiesta per l'Autonomia del Trentino all'interno della Contea del Tirolo ma nessuna di esse trovò mai l'approvazione da parte della Dieta Tirolese.
Il concetto e la richiesta di Autonomia nel Trentino nasce quindi molto prima dell'Accordo De Gasperi – Gruber anche se è solo con esso che trova valenza e forza giuridica all'interno dello Stato italiano.
Questa giornata non deve essere una semplice manifestazione di orgoglio ma piuttosto un'occasione per ritornare al significato originario della parola autonomia, nella sua accezione più autentica e vera, quella di autogoverno e libertà. Sentimenti che da sempre hanno caratterizzato le nostre comunità e che provenivano dal basso, dalla gente comune, delle valli. Valli, dove i nostri antenati fin da tempi antichissimi, si erano dati regole proprie per la vita civile, per gestire il territorio, per far fronte comune contro le avversità naturali ma anche per difendersi dai poteri forti e istituzionali.
Quindi è anche per onorare tanti sacrifici dei nostri antenati e per tener fede al loro insegnamento, che oggi, anche nel terzo millennio, dobbiamo sentirci orgogliosi della nostra autonomia e difenderla come valore fondante della nostra identità trentina.
Identità non da interpretare come atto di divisione ma come senso di appartenenza di un popolo che vuole aprirsi verso l'esterno avendo però la consapevolezza delle proprie origini e radici per meglio potersi confrontare con gli altri e affrontare le sfide del domani.
Il Trentino da sempre è ponte di collegamento tra il mondo latino e quello mitteleuropeo e la nostra autonomia ci vede storicamente ed idealmente collegati con Bolzano e Innsbruck, con i quali attraverso l'Euregio Tirolo - Alto Adige - Trentino abbiamo avviato un progetto di cooperazione transfrontaliera dalle grandi potenzialità.
La Giornata dell'Autonomia deve quindi essere anche l'occasione per rilanciare il progetto dell'Euregio e l'Europa dei Popoli dove non si rincorre l'omologazione ma il rispetto della diversità dei territori, della loro cultura e della loro libertà. Autonomia infine come via per far fronte alla grave crisi che stiamo attraversando e che si risolve solo responsabilizzando le comunità locali e contrastando ogni forma di accentramento e di finanza speculativa.
 
Nicola Fioretti 
Presidente Osar (Osservatorio Studi  Autonomistici Regionali ed Europei)
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