Valduga: «La Valdastico? Per me non si farà mai»

di Enrico De Rosa

«La Valdastico non si farà mai. Questa è la mia sensazione. Detto questo, i territori devono continuare a far sentire la loro voce. Noi non smetteremo di insistere per essere coinvolti in tutti i tavoli su cui si discute di quell'opera. Gli stessi industriali che sono interessati a un collegamento con il Veneto, vorrebbero uno sbocco autostradale più a Nord, non certo a Rovereto Sud». Questa volta non ha usato toni sfumati, ma ha voluto rispondere in modo diretto ai cittadini, il sindaco Francesco Valduga alla scorsa "Finestra per la città", l'appuntamento mensile aperto alla cittadinanza, svoltosi l'altra sera, come di consueto, all'Urban center. 

L'occasione è stata data dalla domanda dalla platea sull'eterno ritorno nel dibattito pubblico di questa opera che da quasi quarant'anni fa discutere la popolazione di due regioni, il Trentino-Alto Adige e il Veneto. Infatti, la platea che assisteva all'incontro ha voluto interrogare il primo cittadino su un dato politico "sorprendente". Nelle recenti elezioni europee la Lega ha ottenuto un considerevole successo anche in quei paesi, ad esempio Terragnolo, che verrebbero investiti pesantemente dalla realizzazione del percorso autostradale della Valdastico, il cui progetto, caduto nell'oblio, è stato rilanciato con decisione dal leader leghista, insediatosi a piazza Dante, Maurizio Fugatti. È cosa nota, infatti che i territori della Vallagarina abbiano a più riprese manifestato, anche con una raccolta di firme, la loro contrarietà alla Valdastico. Non solo, il pubblico presente nella serata all'Urban center ha anche incalzato Valduga su un'ipotesi che, come un tam tam, circola da qualche tempo in città. Quella di un presunto "accordo" con la Provincia, che concederebbe la tangenziale leggera, che Rovereto aspetta da anni, in cambio del consenso dell'amministrazione alla stessa Valdastico.
È stato forse anche per questi stimolanti interventi che Valduga ha deciso di pronunciarsi in modo inequivocabile: «Non c'è in vista alcuno scambio con la Provincia. Proprio il presidente Fugatti ha evitato di legare la tangenziale alla Valdastico. Ho constatato nello stesso presidente una chiara sensibilità al tema della sostenibilità ambientale».

Nella replica Valduga ha anche rivelato che nel recentissimo incontro, di appena qualche giorno fa, con il presidente Fugatti è emersa in modo evidente che Trento stia facendo dei calcoli per valutare costi e benefici dell'opera. Ha ribadito il sindaco: «Il gioco non vale la candela. Magari cinquanta anni fa la Valdastico sarebbe stata un'opera sensata. Oggi non lo è più. Di questi tempi si promuove il turismo lento e sostenibile a scarso impatto ambientale, allo scopo di ammirare il paesaggio».
Infine, citando un recente incontro con gli industriali roveretani, Valduga ha osservato che «gli operatori economici lagarini, pur manifestando interesse per un'opera che punta a migliorare i collegamenti con il Veneto, nutrono dubbi sull'uscita a sud. Al contrario, meglio sarebbe più a nord. Per questo vanno cercati dati per conoscere i flussi di traffico e ricorrere a quelli delle camere di commercio, per individuare tracciati più sostenibili».


Nel corso del tempo lo sbocco della Valdastico, ovvero quel tratto autostradale che collegherebbe la A31 (che termina nel Vicentino a Piovene Rocchette) alla A22 (Autobrennero) è stato spostato sempre più a sud. I primi studi infatti vedevano lo sbocco a Lavis (T1) o a Pergine (T2) prima di puntare al Trentino meridionale, con il Tracciato 3 a Trento Sud ed il Tracciato 4 a Besenello. Ora invece lo sbocco sarebbe a Rovereto Sud, o ancora più a sud, tra Marco e Serravalle.

comments powered by Disqus