Natale, compenso dimezzato Carollo non ci sta e va al Tar

di Nicola Guarnieri

Agostino Carollo non ci sta. Dopo il dimezzamento del compenso per l’organizzazione del Festival Natale e la minaccia concreta del Comune di chiedere indietro anche l’acconto già versato da 94.050 euro impugnerà la decisione al Tar. Il braccio di ferro tra Everness e palazzo Pretorio, dunque, va avanti e ancora una volta saranno i giudici amministrativi a dover emettere una sentenza. La prima volta andò bene a Carollo visto che contemplava una gara pubblica per allestire il Natale. Stavolta, invece, ci sono di mezzo soldi veri, 188.100 euro in totale. Ma il dj, oltre ad annunciare il ricorso al Tribunale di giustizia amministrativa, la prende con ironia.

«La Everness è molto contenta che finalmente si sia concluso il procedimento atteso da moltissime settimane e che avrebbe dovuto essere ultimato entro 30 giorni. Il Comune ha usato più tempo per concludere l’analisi che la stessa Everness per organizzare il Natale. È chiaro che andremo al Tar perché contestiamo in toto il provvedimento dell’amministrazione. Che in maniera curiosa ha censurato e riportato solo parzialmente le osservazioni richieste».

Carollo fa leva anche su un passaggio della precedente sentenza del Tar, quella che ha costretto palazzo Pretorio ad arrivare al bando. «Al punto 11 i giudici ricordano quanto già scritto dall’Antitrust e cioè che “il consorzio Rovereto In Centro non è un soggetto privato estraneo al Comune ma costituisce piuttosto una sorta di longa manus del Comune stesso, e che è stato concesso un consistente finanziamento pubblico senza che ricorrano i presupposti dell’in house providing”. Ecco, bisogna partire da un punto fondamentale: questa cosa fino ad oggi è rimasta nelle mani di chi ha organizzato il Natale per dieci anni, il Comune di Rovereto con il consorzio. Ci troviamo di fronte ad una stortura di base: l’organizzatore precedente che ha sempre detenuto il monopolio adesso non vuole pagare».

Sotto accusa pure la mole di documenti richiesti. «Ho consegnato 700 pagine. In passato mai chieste al consorzio. Che nel suo rendiconto aveva perfino inserito 28 mila euro per sorveglianza notturna degli eventi anche se al Natale dei Popoli non c’è mai stato nulla di notte».
Infine, il risparmio di soldi pubblici garantiti da Everness: «L’organizzazione si è svolta in 35 giorni anziché in 10 mesi ed è avvenuta con 100 mila euro in meno. Abbiamo fatto un miracolo visto che fin dal primo momento il Comune, anziché supportare l’iniziativa come scritto nel bando, ha remato contro. Da quando hanno aperto le buste ci hanno fatto attendere tre settimane prima di darci l’incarico; non si sono fatti vedere per un mese e mezzo al mercatino; hanno costretto a chiuderlo il 24 dicembre nonostante le richieste della città, non c’erano all’inaugurazione. E poi non vogliono pagarmi? È grottesco».

La parola, dunque, passa al Tar. «Certo, perché almeno va in mani neutre e non si rifà al giudizio di parte del Comune che ha organizzato il Natale negli anni scorsi. Il Festival Natale sarà valutato per quello che è realmente stato». N.G.

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