Luxottica: nuove telecamere contro furti e intrusioni Malcontento tra gli operai

di Chiara Zomer

L’argomento è di quelli scivolosi, e in effetti in Luxottica sta facendo discutere: le telecamere. L’azienda vuole installarne di nuove, per garantirsi la sorveglianza contro furti e intrusioni esterne e allo scopo ha recentemente siglato un accordo con la Rsu. Ma non tutti in fabbrica sono d’accordo: nei reparti si stanno raccogliendo le firme contro l’intesa. Perché - questa la tesi - quei nuovi occhi elettronici potrebbero essere usati anche per controllare i lavoratori.

L’intesa, per la verità, tutela i dipendenti: la sorveglianza comincia quando la giornata di lavoro è finita. Come spiega Antonio Bussola, il tema era garantire tutti, partendo da un dato: Luxottica aveva il diritto di mettere quelle telecamere. «Il jobs act permette all’azienda di installare un impianto di videosorveglianza anche nei reparti, a tutela del patrimonio aziendale - spiega Bussola - come tutto in Luxottica è stato fatto passando da un accordo».

Due le priorità: garantire la sicurezza, come detto, da intrusioni esterne. E per farlo l’azienda voleva avere occhi anche all’interno dei reparti, non più solo, come adesso, ai tornelli o nel perimetro esterno allo stabilimento. Dall’altra però, serviva assicurarsi che i diritti dei lavoratori non venissero violati. E tra questi c’è quello di non essere controllati da remoto, mentre lavorano. Un compromesso si è trovato, per lo meno a parere della Rsu, che ha firmato l’intesa.

Saranno una decina le nuove telecamere che verranno installate: nel perimetro esterno, nella corte interna (usata dai fumatori nella pausa cicca), nell’area degli spogliatoi, in alcuni reparti. Nessuna telecamera sarà messa nell’area break. E, soprattutto, tutte le telecamere potranno entrare in funzione - quindi riprendere - solo dopo le ore 22. Ciò significa, quando la stragrande maggioranza dei lavoratori è a casa.

Nell’unico reparto che lavora la notte, non saranno installate telecamere. Acceso o spento, nessun occhio elettronico «punta» sui lavoratori o sulle postazioni dei lavoratori. Unica eccezione, il reparto finitura e confezionamento. Lì la sera finiscono gli occhiali belli e finiti, pronti per partire il giorno dopo per Sedico e, da lì, verso i clienti finali. Quelle telecamere puntano sul prodotto finito, ovviamente, quindi sulla postazione dei lavoratori. Ma saranno in funzione solo dopo le 22, quando non c’è nessuno. Perché l’obiettivo è quello di tutelare l’azienda da intrusioni esterne.

È prevista un’unica telecamera con funzioni diverse, quella del reparto di galvanica. Si tratta di un dispositivo pensato per registrare la presenza di un uomo a terra e dare l’allarme: lì infatti spesso c’è un unico operatore, altamente specializzato. Se si sente male nessuno lo vede. La telecamerà è pensata per dare gli operatori una garanzia.
Questo l’accordo, che tuttavia non a tutti piace. Ecco perché una fronda è partita, nei reparti, allo scopo di mettere in discussione l’intesa. La raccolta firme è partita. Perché, spiega chi è contrario alle telecamere, l’argomento non è mai passato in assemblea. E perché quelle telecamere potranno comunque essere usate dall’azienda per controllare i lavoratori e la loro produttività. Da qui la raccolta firme.

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