Negozi sfitti: in uso gratis a nuove attività

A Rovereto «Il centro storico si sta svuotando, sta perdendo appeal, il commercio sta passando un periodo di crisi. Io stesso ogni mattina, quando alzo la serranda della mia attività, incontro subito delle difficoltà. Per questo abbiamo messo in campo tutti gli sforzi per cercare di rilanciare il centro e se ne stanno occupando il laboratorio di Rigenerazione urbana e il collettivo Nau». L’assessore Ivo Chiesa non si nasconde certo dietro un dito e i dati, d’altro canto, gli danno ragione: nel cuore di Rovereto ci sono 456 negozi ma 70 vetrine sono spente. Abbandoni che si notano, specie in un salotto bello e accogliente, almeno da un punto di vista estetico.

Che fare per ridare luce all’attività commerciale, per rialzare quelle serrande abbassate e ripopolare la città? Rigenerando anche se - come ammettono il responsabile del laboratorio Cristian Sala e il direttore dell’Ucts Gianpiero Lui - «è un intervento a medio-lungo termine. Rovereto non è l’unica ad essere in queste condizioni perché da Nord a Sud i centri storici si stanno svuotando, stanno perdendo l’attrattività. Per questo abbiamo deciso di iniziare con un test e breve termine proprio per ripartire».
La soluzione, una prova ma che promette bene, è arrivata grazie alla disponibilità di tre imprenditori (Gualdi, Lorenzi e Zendri) che hanno prestato cinque botteghe (tre in piazza del Suffragio, una in piazza San Carlo e una in via Negrelli) per lanciare dei «temporary shop» ma pure degli spazi creativi. Per due mesi chiunque potrà cimentarsi con l’attività commerciale senza pagare un euro di affitto e, se interessato a continuare il mestiere, potrà stipulare un contratto e continuare in quel posto oppure appoggiarsi a Trentino Sviluppo che lo accompagnerà attraverso un incubatore per farlo poi camminare con le proprie gambe. Ma questa è già la fase successiva del progetto. Il primo passo, invece, è quello di riaprire negozi chiusi per restituire fascino e curiosità al centro storico e riportare clienti, visitatori, turisti. Il titolo dell’iniziativa è semplice, «Invito alla creatività», e si rivolge a giovani ma non solo: artigiani, artisti, associazioni, industriali, liberi professionisti. Per due mesi - dal primo marzo al 4 maggio - potranno sfruttare gli spazi messi a disposizione, con vetrine fronte strada, per infilarci vendita di prodotti, degustazioni, installazioni, showroom o qualunque altra cosa. L’importante è garantire l’apertura almeno 24 ore a settimana dal lunedì al sabato. «Quello che vogliamo è riaccendere i riflettori, riportare la gente in città».

I locali sfitti, dunque, saranno a disposizione di chi ha voglia di impegnarsi per ripopolare il cuore urbano, rivitalizzarlo, stimolarlo. E dovrà impegnarsi, chiaramente, a collaborare con le altre realtà commerciali della via per far rivivere quel particolare angolo di Rovereto.
Il bando - ci si deve iscrivere online entro l’11 febbraio - è rivolto a progetti tanto di natura economica che senza fini di lucro. Le attività ammesse, d’altro canto, sono a 360 gradi: negozi temporanei, produzioni tipiche e design, spazi dimostrativi, makers e artigiani, promozione di associazioni o realtà commerciali, degustazione di prodotti locali, attività culturali e artistiche e perfino scuole. Insomma, Confcommercio, Comune e Rigenerazione urbana hanno lanciato la sfida per «inventare» nuovi commercianti e far ripartire il centro storico.

Non è un'idea nuova: a Bolzano l'iniziativa è attiva da due anni, con un buon riscontro.

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