Licenziato ingiustamente, riassunto

Ci sono voluti due anni, svariate trattative sindacali e una causa di lavoro, ma alla fine ha avuto ragione lui. Jamal Ouakkaha, l’operatore ecologico rimasto incastrato - e quindi senza lavoro - nelle pieghe del cambio d’appalto per la gestione del servizio di raccolta rifiuti in Vallagarina, potrà tornare al suo posto. A dirlo - condannando Snua al pagamento di tutte le retribuzioni non percepite - è stato il giudice del lavoro Michele Cuccaro, al termine di un giudizio a tratti non semplice.
La vicenda riguarda un’unica persona, ma racconta di come il mercato del lavoro rischi di essere in salita per chi ha un problema. Il suo è stato un infortunio sul lavoro nel momento sbagliato: quando, a gennaio 2017, la Comunità della Vallagarina ha indetto la gara d’appalto, lui era a casa. Quella gara venne vinta da un consorzio d’imprese firmato da Snua, Adigest e Ingam. L’operaio - sulla carta - sarebbe dovuto andare in Adigest, che ha assorbito una decina di dipendenti dell’ex Padova Tre. Ma quando nel maggio successivo voleva rientrare, l’azienda gli ha detto che di lui non c’era bisogno. E che non c’era alcun obbligo di prenderlo in carico. Ad affiancarlo, a quel punto, sono arrivati i Cobas, che hanno avviato una trattativa serrata. Ma niente: appellandosi ad una diagnosi di inidoneità al lavoro - giudizio rivisto dalla Commissione medica poco dopo - l’azienda non l’ha preso. Sono stati disponibili a concedergli solo un part time, e dopo mesi di trattativa.
Lui, assistito dal legale dei Cobas, ha deciso di fare causa di lavoro contro Adigest e contro Snua. Il giudice ha rigettato le istanze delle società e dato ragione al lavoratore. Perché, ha spiegato, l’accordo tra le società e i sindacati, «afferma a chiare lettere l’obbligo per le società facenti parte del raggruppamento di imprese di assumere tutto il personale in forza al precedente gestore dell’appalto con contratto a tempo indeterminato, senza periodo di prova e con lo stesso orario di lavoro; per i lavoratori sospesi per infortunio l’obbligo di assunzione scatta a decorrere dal termine dell’infortunio». Da qui la sentenza: riassunzione, e pagamento degli stipendi arretrati.

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