La Grande Guerra tra Adige e Garda

Cosa avvenne lungo i 10 chilometri del fronte della Prima guerra mondiale che vanno dal monte Stivo al monte Altissimo e dal lago di Garda al fiume Adige? A ripercorrere la storia due appassionati Alessio Less e Oswald Mederle che firmano il libro, frutto di anni di ricerche: «La Grande Guerra dal Garda all’Adige. Cronaca, documenti e personaggi della Grande Guerra nei dieci chilometri del fronte dal lago di Garda al fiume Adige» (La Grafica, Mori, 2018).
Sono 800 le pagine che riportano avvenimenti, luoghi, personaggi, documenti e immagini dei dieci chilometri di questo tratto di fronte. Questo territorio appartiene oggi ai comuni di Mori, Ronzo-Chienis, Isera, Nago-Torbole e Brentonico; la parte settentrionale era tenuta dall’esercito austro-ungarico e quella meridionale era occupata dall’esercito italiano. Gli autori hanno studiato questo settore di fronte, approfondendone alcuni aspetti con la pubblicazione di documenti, schizzi e immagini inediti, frutto di una ricerca poliennale.
Molte foto sono inedite e interessanti e riguardano i paesi, i diversi settori del fronte e molti personaggi, come l’arciduca Leopold Salvator sul Creino e l’arciduca Max sullo Stivo. Fra i molti personaggi si ricordano in particolare Battisti, che occupò Carpeneda e l’architetto Giancarlo Maroni, che vi costruì le trincee, unico esempio noto di trincee «firmate». Fra i molti documenti inediti merita particolare attenzione quello che riguarda l’organizzazione della retrovia nella destra Adige. Il documento risale all’estate 1918 ed è unico nel suo genere perché permette di osservare minuziosamente e nel dettaglio l’organizzazione di uno spazio relativamente ristretto del retrofronte, quello tra la Val di Gresta e il fiume Adige; esso presenta una visione veramente interessante dell’esercito austro-ungarico e delle modalità con le quali si rapportava con il territorio e con la popolazione che lo ospitava. La 3a divisione di cavalleria era appena arrivata nel settore della destra Adige e dovette subito organizzare i trasporti, la mimetizzazione, il servizio d’ordine pubblico e di sorveglianza, il controllo sui pochi viveri e sul foraggio, che erano d’importanza vitale almeno quanto la sanità degli uomini e degli animali; tutto era minuziosamente regolamentato, anche la circolazione stradale, con guida, a quel tempo, a sinistra, con polizia stradale e un “codice della strada”.
I due autori che presenteranno il libro mercoledì 14 novembre alle ore 18 in biblioteca a Rovereto con la partecipazione di Gerhard Artl del Kriegsarchiv Wien.

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