Rovereto: la nuova via Rebora pagata dai privati

La rigenerazione urbana, il riordino architettonico ed ovviamente estetico delle strade del centro di Rovereto per darle in pasto ai residenti e ai turisti non necessariamente deve essere pagato dall’ente pubblico. Tant’è che a Rovereto, maestra da tempo di queste collaborazioni con i privati in grado di stagnare l’erario, ha giocato ancora una volta la carta del maquillage «esterno». A mostrare una nuova e più brillante immagine di sé stavolta sarà via Rebora, stradina conosciuta a molti ma parte integrante del cuore urbano. Per capirci, è la prosecuzione di via San Giovanni Bosco, la strada che costeggia palazzo Balista. Orbene, la ripavimentazione e i nuovi arredi saranno saldati con il conto corrente della società che ha costruito l’Urban City. Già quell’abbraccio pubblico-privato ha prodotto un centro commerciale con tanto di parcheggio interrato a costo zero per il Comune. Che, nel contratto, avrebbe pure ottenuto parcheggi sotto terra senza versare un euro. L’accordo ha spostato i 50 stalli nell’ultimo piano e, stando al mercato, a palazzo Pretorio spettava anche un indennizzo. Che l’amministrazione ha tradotto in lavori utili per la collettività, la sistemazione di via Rebora appunto. L’area a ridosso di corso Rosmini, quella su cui insiste l’Urban City, sarà dunque rimessa con il rilancio estetico proprio di via Rebora che si allineerà a via San Giovanni Bosco e via Don Rossaro in quanto a pavimentazione preziosa e arredo urbano accattivante. E il tutto, come detto, a costo zero per il Comune. 
Palazzo Pretorio ha trovato l’accordo con la società che ha realizzato il centro commerciale sul sedime dell’ex stazione delle corriere per trasformare in lavori pubblici dei crediti che piazza del Podestà vanta dal costruttore. In tutto si parla di 215.280 euro derivanti dallo spazio in superficie (che ora ospita la sede dell’Apt) ridotto rispetto al contratto originario e della scelta dell’amministrazione di acquisire i 50 posti auto sottoterra al terzo livello anziché al secondo. I conti sono presto fatti e sono quelli di mercato: 64.130 euro per la superficie ridotta dei locali concessi al Comune e 151.500 euro per il prezzo inferiore dei posteggi più in basso. Palazzo Pretorio, come detto, anziché chiedere un assegno ha preferito il cambio merce con lavori di riordino urbano in cambio dei soldi. Considerando che la restituzione pecuniaria, come da accordo sottoscritto davanti al notaio Pappaglione, dovrebbe avvenire entro il 31 ottobre va da sé che i lavori non dovrebbero tardare a partire. E contemplano il rifacimento e il restyling di via Rebora ma pure i nuovi arredi urbani di via Paganini. Quell’area, dunque, sta per rinascere e avrà in palazzo Balista il suo punto più prestigioso. Durante i lavori in via Rebora, che sarà ripavimentata con gli stessi cubetti di porfido di via Paganini, sarà riaperta al traffico via don Rossaro o, in alternativa, sarà invertito l’ultimo tratto di via San Giovanni Bosco. In entrambi i casi lo sbocco del traffico da corso Bettini sarà su via Paoli. Tutto questo nell’attesa dell’istituzione della ztl in via Paganini e della trasformazione in piazza di via don Rossaro. 

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