Pochi bimbi, addio alla Ludoteca

Niente più ludoteca a Rovereto. Il Comune ha infatti deciso di sopprimere il servizio, per carenza di utenti. Progetto 92, il soggetto gestore, avrà il contratto rinnovato, ma solo per la parte (ampliata) di «spazio famiglie bambini». Una notizia che ha fatto fare un salto sulla sedia a Antonio Bolognesi, presidente di Nexus, nonché responsabile della prima ludoteca della città ed ora impegnato in progetti legati al gioco in mezzo Trentino: «È triste. Si continua a pensare che per occuparsi di gioco non serva professionalità». Il commento, nemmeno troppo velato, è per il metodo scelto dal Comune per affidare il servizio, all’epoca. «Dovevano arrivare ad un minimo di 41 bambini - osserva Bologensi -come si fa a non arrivarci, a Rovereto? Noi a Brentonico quest’anno ne avevamo 71».
Per capire serve fare qualche passo indietro. Nexus è l’associazione che aveva gestito l’ultima ludoteca cittadina, chiusa - nonostante 1.700 firme a sostegno - ormai anni fa. Nel 2016 l’amministrazione Valduga decise di sostenere due progetti per l’infanzia: la ludoteca (in via Canetsrini) e Spazio famiglie bambini. «Hanno fatto una gara ad invito, non ci hanno nemmeno chiamato» ricorda Bolognesi. Il servizio è andato alla Cooperativa Progetto 92, che ha gestito il servizio fino ad oggi.
Il problema sono i numeri: mentre Spazio famiglia bambini - un luogo dedicato al gioco per la prima infanzia che coinvolge genitori e bambini - funziona, non si può dire altrettanto per la ludoteca. Quindi in sede di proroga, si è deciso di rimodulare il contratto, riducendo il compenso (da 56 mila euro a 27 mila) ed eliminando il servizio ludoteca. La reazione di Bolognesi è secca: «Noi con 17 mila euro gestivamo, all’epoca, sia ludoteca che spazio famiglie bambini. In ludoteca avevamo 120 utenti, in media. A Brentonico quest’anno, erano 71 iscritti, il ludobus sta andando benissimo, tanto che lo proporremo anche in versione invernale. Ma è così, si crede che non conti la professionalità, per il gioco». Un amaro sfogo, osserva, più per i tanti soci - 55 in tutto - e per i bambini: «Hanno poche opportunità di sviluppare intelligenza e socialità con il gioco».

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