Scontro sui vaccini a Rovereto

Davanti al cannone di piazza del Podestà le famiglie «no vax» hanno ieri invocato a gran voce il sindaco Francesco Valduga. Che si trova all’estero. Dal municipio è dunque scesa la vice Cristina Azzolini, che è pure assessore comunale all’istruzione, per incontrare i genitori. Un faccia a faccia teso con mamme e papà a muso duro contro le istituzioni. La vicesindaco che ha provato a spiegare che il Comune non c’entra niente e non è minacciando che si risolvono le cose. 
 
«Mandare i vigili a scuola per impedire ai nostri figli di entrare è violenza», hanno insistito i genitori; «no, è la legge e noi possiamo sottrarci. - la replica - E poi noi, come Comune, non abbiamo inviato la polizia locale davanti agli asili. Non oggi almeno, domani si vedrà. Ma non potete parlare di leggi razziali, è completamente fuori luogo. Se la legge non va chiedete di cambiarla ma non potete prendervela con noi».
 
Proteste anche per come vengono chiamati i genitori che hanno scelto di non vaccinare i propri figli: «Non vogliamo sentirci chiamare “no vax” perché così non è». Poi ancora contro l’uso della forza pubblica: «Il presidente della Pat Ugo Rossi ha chiesto con un comunicato ai sindaci di garantire la presenza della polizia locale per presidiare i nidi e le materne, come se fossimo dei criminali, quando davanti alle scuole e nei parchi di Rovereto abbiamo visto più volte episodi di spaccio, quando ci sono state aggressioni per strada o atti vandalici. Noi siamo trattati come dei criminali, ma i veri criminali girano a piede libero. I nostri bimbi sono pericolosi? Più pericoloso è chi sta dividendo la società strumentalizzando una questione delicata».

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